Ultrasonografia oculare

Marzo 28, 2005 in Medley da Redazione

L’ultrasonografia oculare è una tecnica di diagnostica non invasiva che, utilizzando il principio del sonar, permette la visualizzazione in tempo reale di strutture oculari non altrimenti visibili direttamente. Esistono due tipi di ultrasonografie, dette A-Scan e b-Scan.

Nel primo la sonda, direttamente appoggiata sull’occhio, emette un sottile fascio di ultrasuoni paralleli i cui echi, riflessi dai tessuti oculari colpiti, vengono raccolti dalla sonda stessa, elaborati da appositi circuiti elettronici e visualizzati su di uno schermo come picchi di ampiezza proporzionale alla densità istologica della struttura attraversata, separati tra loro in funzione della distanza sonda-tessuto.

Nel B-Scan, invece, la sonda, sempre posta a contatto diretto dell’occhio, emette ultrasuoni con una scansione continua di 30 gradi che permette di apprezzare sullo schermo dell’ecografo un’immagine bidimensionale della sezione di tessuto esplorato.

Nella pratica clinica l’ultrasonografia viene utilizzata a scopo biometrico (A-Scan) e diagnostico (B-Scan).

L’ecobiometria oculare consente la misurazione di diverse strutture:

la lunghezza assiale bulbare (biometria), la cui conoscenza esatta è necessaria per il calcolo del potere della lentina intraoculare da impiantare in corso di intervento di cataratta e nella diagnosi differenziale tra megalocornea e buftalmo;

lo spessore dei muscoli estrinseci oculari, la cui misurazione consente, oltre alla diagnosi, anche un monitoraggio della terapia;

lo spessore corneale (pachimetria), fondamentale nella programmazione di interventi sulla cornea (cheratotomia radiale, trapianto corneale, ecc.).

L’ecografia diagnostica oculare utilizza gli ultrasuoni per studiare la forma e la posizione delle strutture interne dell’occhio; si avvale di entrambe le metodiche A e B-Scan e permette una visualizzazione bidimensionale delle strutture indagate, consentendone una documentazione fotografica.

L’ecografia oculare viene richiesta per la valutazione:

  • del segmento posteriore in presenza di mezzi diottrici opachi (cataratta, emovitreo, leucomi corneali, ecc.);

  • della sede, delle dimensioni e della natura di neoformazioni endo-oculari;

  • di lesioni orbitarie con o senza esoftalmo.

    La pubblicazione di questo articolo rientra negli accordi di partnership tra il nostro magazine e Cidimu.it, sito specializzato nella diagnostica e medicina on line.

    di dott. A. Valli