Turin marathon: trionfo italiano

Aprile 21, 2002 in Sport da Claris

La XII edizione della Turin Marathon era iniziata secondo consuetudine: cielo nuvoloso, partenza a razzo degli africani. Al 10° km si staccano in sei: 4 keniani, 1 marocchino e un tanzaniano. Gara finita ed ennesima delusione italiana? No! Gara che deve ancora iniziare per il tricolore… che non ti aspetti: tricolore e tripletta, con Di Cecco, Goffi, Chiesa…

Ma andiamo con ordine: dall’inizio una festa, una grande festa quella che si è vista per le strade di Torino. Più di 10.000 persone hanno preso d’assalto la città per partecipare alla maratona, alla 10 chilometri competitiva e non competitiva e alla Melemaratona, una sfilata di bambini dai sei ai dodici anni che sono stati disposti dagli insegnanti della Direzione Didattica Regionale a rappresentare i colori dei cerchi olimpici.

Dal punto di vista tecnico una gara tutta italiana dicevamo con l’arrivo solitario di Alberico Di Cecco, maratoneta italiano che già da un paio d’anni a questa parte aveva dimostrato di essere in costante miglioramento. Pur sembrando in difficoltà in alcune fasi in cui si era mantenuto in coda al gruppo, Di Cecco è uscito negli ultimi tre km con una progressione violenta che gli ha consentito di staccare nettamente gli inseguitori. Buona anche la gara di Goffi e Chiesa, un po’ deludente Nada Saya. Ma la vera delusione è stato Joseph Chebet a lungo in testa tanto da tentare l’allungo a una decina di km dall’arrivo e poi naufragato e ritirato. Sfortunato invece Ottavio Andriani da cui ci si attendeva una grande prestazione e che invece si è dovuto fermare al 22° km per un dolore al piede.

Stranissima invece la gara femminile, ricca di colpi scena, rimonte e cedimenti. Si è imposta Anastasha Ndereba (sorella della più famosa Katherine) che è partita calma tanto da passare a metà maratona a quasi 3 minuti da una scatenata Ivanova, e poi capace di correre in 1h13′ la seconda metà gara e di recuperare pian piano tutte le atlete che le stavano davanti. Seconda la tanzaniana Mrashan, che dopo la folle gara di Milano (in cui era partita fortissima) ha dimostrato di valere un tempo sotto le 2h30′ sui 42,195 km. Gara giudiziosa anche da parte delle due azzurre Console e Andreucci, alla fine terza e sesta ripetendo circa i loro personali. Arrivata praticamente al passo la russa Ivanova, crollata negli ultimi km.

Una gara entusiasmante e mozzafiato, ma ciò che più conforta gli organizzatori è che la città sembra aver fatto propria la manifestazione; lo dimostra il fatto che migliaia sono stati i partecipanti alle non competitive e lungo il tracciato di gara il pubblico era foltissimo e plaudente. Premiata senza ombra di dubbio l’idea del presidente Luigi Chiabrera di mettere i nomi dei top runner sul pettorale…la gente sembrava impazzita nell’incitare i campioni per nome, lo dimostra la dichiarazione in conferenza stampa del terzo classificato, Sergio Chiesa: “Una cosa che mi è piaciuta tantissimo è stato il calore della gente che ci ha sostenuto lungo tutto il percorso. L’idea di mettere il nome sul pettorale è vincente perché molte persone ci incitavano chiamandoci per nome”.

Lo slogan “Torino da correre” non poteva dimostrarsi più azzeccato…

Classifica

  • Uomini

    1) Alberico Di Cecco (ITA) 2:10:27

    2) Danilo Goffi (ITA) 2:10:52

    3) Sergio Chiesa (ITA) 2:11:00

    4) John Nada Saya (TAN) 2:11:12

    5) Hicham Chatt (MAR) 2:13:12

    6) Stephen Rugut (KEN) 2:13:26

    7) Olexandr Kuzin (UKR) 2:13:30

    8) Patrick Chumba (UGA) 2:15:55

    9) Massimo Leonardi (ITA) 2:16:45

    10) David Koech (KEN) 2:17:00

  • Donne

    1) Anatasha Ndereba (KEN) 02:29:27

    2) Banuelia Mrashan (TAN) 02:29:53

    3) Rosaria Console (ITA) 02:31:18

    4) Olga Kovpotina (RUS) 02:32:14

    5) Anne Jelagat (KEN) 02:32:18

    6) Florinda Andreucci (ITA) 02:32:22

    di Claris