Ti lascio il meglio di me

Settembre 3, 2006 in Libri da Stefano Mola

Titolo: Ti lascio il meglio di me
Autore: Giancarlo Marinelli
Casa editrice: Bompiani
Prezzo: € 17,00
Pagine: 356

Ti lascio il meglio di meTi lascio il meglio di me è il romanzo con cui Giancarlo Marinelli torna nella cinquina del Premio Campiello, in cui era già entrato nel 2002 grazie a Dopo l’amore. E ancora l’amore è il nodo pulsante, oscuro, di questo libro. In apertura c’è un padre, Sebastiano, architetto conosciuto in tutto il mondo. Ha un legame totalizzante, quasi ossessivo per la figlia Minerva, bambina prodigiosa, capace di intuizioni che non siamo abituati a raccordare con la sua età. Questo attaccamento quasi morboso eclissa poco a poco il rapporto con la moglie. Non è l’unico esempio di amore sbilanciato e di bambini quasi dotati di poteri quasi medianici che troveremo nel proseguimento della storia.

Ci sono l’inquieta Camilla con un figlio che cresce in grembo, concepito con un uomo che ha ormai abbandonato e con cui non ha intenzione di ritornare. C’è Francesco, figlio di uno scultore, orfano di padre. Anche lui come Minerva capace di slanci e parole al di là di quello che apparentemente si potrebbe definire normale. C’è la madre Elisa che non sa bene come prenderlo, c’è il dottor Panfilio Boccon che cerca di aiutarla e la desidera. C’è Cedric, che viene dall’Africa e vive in uno degli orfanotrofi di lusso costruiti e finanziati da Sebastiano con la faccia segnata da una cicatrice inflittagli dal padre. C’è una specie di orco che vive nel bosco e che sembra possedere il segreto per ridare vita a persone e animali. Ci sono tante storie, che poco a poco si intrecciano sullo sfondo della pianura padana che sfuma verso il mare Adriatico, dove la terra inizia pian piano a confondersi con l’acqua.

Una delle chiavi di questo libro sta proprio nel già citato sbilanciamento del sentimento amoroso. Del resto, è questo un sentimento dove un bilanciamento perfetto è possibile? Marinelli qui affonda la sua parola appassionata proprio all’interno di questa faglia. Prende la bilancia, carica i pesi e poi ci accompagna ad osservare quello che succede. È inevitabile quindi trovarsi davanti a tutto il bene ma anche a tutto il male che può venire fuori da questa aspirazione universale. Non soltanto le conseguenze dell’amore tra due adulti, ma anche quanto può riflettersi su due adulti a causa di una ossessione paterna. O le conseguenze di un amore finito e di un figlio forse non voluto. Il pericolo paradossale che può nascere da voler dare tutto, scavalcando i confini dell’altro, espandendo in maniera eccessiva il proprio sé.

I personaggi di Marinelli, come tutti noi, cercano affannosamente di amare e al tempo stesso di trovare un equilibrio, una pacificazione. Come sappiamo benissimo, un compito per nulla facile.

di Stefano Mola