T Torino Triennale Tremusei

Settembre 25, 2005 in Arte da Redazione

pantagruelVerrà presentata al teatro Vittoria di Torino il prossimo 29 settembre la nuova rassegna triennale di arte contemporanea internazionale “T Torino Triennale Tremusei”, manifestazione organizzata dal Castello di Rivoli Museo di Arte Contemporanea, dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dalla Gam, Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

“T” si articola in due parti: la prima coinvolgerà settantacinque giovani artisti da tutto il mondo, che presenteranno opere inedite e sperimentali; la seconda renderà omaggio a due artisti giovani, ma già affermati. L’obiettivo della nuova rassegna triennale è la creazione di un dialogo tra le proposte più sperimentali e giovani dell’arte contemporanea e il lavoro di artisti che hanno raggiunto una maturità di linguaggio e un riconoscimento internazionale, sviluppando anche lo scambio culturale tra Torino, la Regione Piemonte e il mondo contemporaneo caratterizzato dalla globalizzazione.

Torino e il Piemonte sono ormai divenuti un importante punto di riferimento dell’arte contemporanea internazionale: accanto a istituzioni consolidate come il castello di Rivoli, la Gam e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, si tengono iniziative culturali e espositive di grande rilievo dedicate alle arti visive. A novembre, in concomitanza con T1, si inaugurano Altissima 12, unica mostra mercato dedicata all’arte contemporanea, la rassegna Luci d’artista, giunta ormai all’ottava edizione, ManifesTo, mostra di manifesti stradali reinventati da artisti, Saturday Night Art Fever, kermesse che vede aperte sino a notte inoltrata le principali gallerie private di Torino, tutti appuntamenti d’obbligo per gli appassionati d’arte.

La prima edizione della Triennale si terrà dall’11 novembre 2005 al 19 marzo 2006: è curata da Francesco Bonami e Carolyn Christov-Bakargiev. La manifestazione, intitolata “La sindrome di Pantagruel”, prende spunto dal personaggio di Pantagruel, protagonista grottesco al limite dell’assurdo di alcuni romanzi dello scrittore francese Rabelais, Creatura di proporzioni gigantesche, di vorace appetito e forza incredibile, perennemente in viaggio, Pantagruel è un eroe ideale della civiltà, al passaggio fra Medio Evo e Rinascimento, che riscopre il mondo empirico attraverso l’esperienza diretta delle sue avventure. La società globalizzata produce attitudini contrastanti: l’epoca contemporanea è, infatti, caratterizzata da un divergere fra tensione al cambiamento e fragilità, tra la “voracità” salutare e il senso di un’esplosione al di fuori di ogni controllo. Si manifesta come megalomania legata alla presunzione di poter mettere in atto delle utopie, pianificare, allenare, modificare il corpo umano.

Si tratta nell’immaginario di sentimenti di onniscienza e onnipotenza determinati dalle ricerche genetiche e biogenetiche, tra cui quelle sulle inseminazioni artificiali, sulla clonazione, sulle cellule staminali, dal controllo e modificazione del clima all’affermarsi delle tecnologie digitali e di rete, che hanno modificato la comunicazione globale. Contemporaneamente siamo di fronte a un’epoca di profonda insicurezza dove assistiamo al proliferare di visioni del terrore che si manifestano come distruzione del corpo.

Nel corso degli anni Novanta si sono sviluppati come forma di gigantismo numerosi progetti di Biennali intorno al concetto della globalizzazione. La mostra “La sindrome di Pantagruel” rifletterà su questo gigantismo espositivo e conoscitivo. T1 esprime il desiderio di inglobare tutte le migliori possibilità presenti sulla scena artistica internazionale: questa edizione presenterà opere pittoriche, performance, workshop, opere sonore, scultoree, fotografiche, video, installazioni, performance, opere sonore, progetti per il web e progetti collettivi. I curatori di T 1, come in un grande giornale o network televisivo si avvarranno delle notizie fornite loro da una rete di dieci Corrispondenti, un nucleo di giovani curatori indipendenti o legati a una gamma diversificata di istituzioni internazionali, un centro autogestito, radicati sul territorio di ogni continente, dall’Europa all’Asia, America, Africa e Australia.

di Mara Martellotta