Successo per Vajont

Ottobre 20, 2001 in Spettacoli da Redazione

La quarta edizione di Cinemambiente si è aperta ieri sera con “Vajont”, il film di Renzo Martinelli dedicato alla tragedia del 9 ottobre del ’63. Gli organizzatori sono stati costretti a programmare “in corsa” una seconda proiezione per far fronte alle richieste del pubblico che ha incominciato ad accalcarsi alle porte del Cinema Massimo con un’ora d’anticipo sulla “tabella di marcia”.

Il film va lodato per lo sforzo produttivo e per aver riportato a galla uno dei fatti di cronaca più tristi del nostro passato prossimo. In quella sera dell’ottobre ’63, 260 milioni di metri cubi di roccia si staccarono dal Monte Toc finendo nel lago artificiale del Vajont e alzando un’onda di 250 metri che ricadde su Longarone e sui comuni limitrofi causando oltre 2000 morti. Martinelli non ci dice cosa accadde dopo, ma scava nei segni premonitori di una tragedia prevedibilissima, rintraccia i colpevoli e le loro colpe, segue (anche se in maniera molto tangenziale) l’inchiesta di Tina Merlin, giornalista dell’Unità che per prima denunciò la pericolosità della diga.

Lo sforzo produttivo è stato ingente. Nel lancio pubblicitario si è spesso posto l’accento sugli effetti speciali e sul cast di grande richiamo internazionale. Paradossalmente sono queste le due note dolenti della pellicola. L’utilizzo degli effetti speciali ha avuto il merito di permettere una lavorazione rispettosa dell’impatto ambientale, ma, francamente, non sembra all’altezza delle attese create nei mesi del battage pubblicitario. E lo stesso dicasi degli attori. Il cast è di prim’ordine. Ci sono Daniel Auteuil, Michel Serraut, Leo Gullotta, Laura Morante, Anita Caprioli e Jorge Peruggorria, le nazioni coinvolte nella produzione hanno imposto i loro attori per poter vendere biglietti in patria. Purtroppo gli interpreti, subordinati ai fatti, patiscono una sceneggiatura troppo semplicistica e uno scarso approfondimento psicologico. Philippe Leroy, nel ruolo del geologo Dal Piaz, sembra una macchietta da cabaret in un contesto dove tutti si prendono terribilmente sul serio.

Appare spontaneo il paragone con “Muro di gomma”, il film che Marco Risi girò 10 anni fa sulla strage di Ustica. Lì non vi era alcun effetto speciale, nessuna sequenza indugiava sull’esplosione dell’aereo. C’era – nuda e cruda – l’inchiesta dell’inviato del “Corriere” Purgatori e, accennata ma incisiva, la presenza di una donna che aveva perso il suo uomo, il padre di sua figlia. Gli stratagemmi “emotivi” messi in atto da Martinelli s’inceppano. L’attesa non cresce, i dialoghi sono funzionali al plot, non c’è vitalità, né originalità, il finale appare affrettato. Si salva la scena in chiesa fra Gullotta e Auteuil (“La religione non è un portafortuna, non la si può usare quando serve”). Rimangono l’impegno e il valore di documento che sono comunque due buone ragioni per mettersi dietro la macchina da presa. E per andare a vederlo.

Eco Kida

Cinema e ambiente, laddove per “ambiente” s’intende non solo l’interazione fra uomo e natura, ma anche quella fra realtà sociali diverse nel segno dell’inteculturalità e della globalizzazione. E’ questo l’obiettivo della rassegna Ecokids dedicata alle Scuole Medie inferiori e Superiori. La sezione dedicata ai più grandi ha aperto con una mattinata dedicata al tema dell’immigrazione. Di “Benvenuti in San Salvario”, cortometraggio di Enrico Verra, si era già parlato un paio d’anni fa quando vinse a Berlino nella sezione cortometraggi, mentre “Tutta colpa di Voltaire” di Abdel Kechiche è una pellicola davvero intensa passata un po’ in sordina nella programmazione ferragostana. Il film è francese, il titolo originale è “La faute à Voltaire” cioè lo sbaglio di Voltaire, per estensione quello di tutti gli Illuministi e cioè che sia possibile vivere secondo libertà, uguaglianza e fraternità. Jallel, immigrato tunisino, per un po’ ci riesce, ma il suo percorso finisce irrimediabilmente verso il fallimento. Formidabile l’interpretazione del protagonista Sami Bouajila e di una irriconoscibile Elodie Bouchez, imbruttita, irritante, ma straordinariamente brava.

Genova. Per noi

Sabato 20 ottobre alle ore 22 e 30 l’appuntamento è con “Genova. Per noi”, un estratto di 40’ delle 400 ore di filmati girati nello scorso luglio da cinque registi italiani nei giorni del G8. L’ingresso è gratuito.

di Davide Mazzocco