Stefano Tempia: si inaugura la stagione

Novembre 17, 2003 in Spettacoli da Redazione

Massimo PeirettiParte la stagione concertistica 2003 2004 della Stefano Tempia: Coro e Orchestra dell’Accademia, con solisti e interpreti d’eccezione, ci accompagneranno per 15 concerti, distribuiti da novembre a giugno.

Filo conduttore, all’interno della nutrita stagione, sarà la musica e la personalità di Dvořák. Non mancheranno appuntamenti “leggeri” di grande comicità come lo spettacolo Superbanda della Banda Osiris e l’esibizione del Terem Quartet di S. Pietroburgo.

Vera e propria chicca: la “prima” assoluta delle Romanze di Toselli interpretate dal biografo di Toselli e pianista Leonardo Previero e dalla coppia, nella vita e nell’arte, Daniela Dessì, soprano, e Fabio Armiliato, tenore.

Con il consueto intento di presentare le composizioni corali inedite e poco note, la stagione si apre con un concerto interamente dedicato ai lavori giovanili di Giacomo Puccini, non studi ancora acerbi ma pagine sinfoniche di grande bellezza. Un’inaugurazione all’insegna della grande musica.

…romantico, è l’utilizzo degli ottoni in unione con il coro a cappella al quale Puccini affida l’intonazione del Quoniam, pagina che monta d’intensità fino al passaggio alla parte conclusiva, introdotta con una modulazione per accordi secchi dopo i quali ci si aspetterebbe una cabaletta operistica. Il seguente sfoggio di contrappunto stupisce, ma per un giovane musicista sicuro delle proprie conoscenze, come delle tradizioni avite, dovette esser quasi naturale scrivere una fuga per il Cum Sancto Spiritu, luogo che generazioni di compositori intonarono secondo le dotte regole dello stile “osservato”. Il Credo esisteva già in precedenza come brano singolo, scritto nel 1878 e qui inglobato senza fratture col resto, poiché già due anni prima la penna dell’autore oscillava fra teatro e sacralità. Teatrale è la temperie drammatica all’esordio, più sacro e vicino alle regole il raccoglimento dell’Et incarnatus, mentre il crescendo del Resurrexit sembra tolto da una scena di Verdi, cui Puccini allude con un breve intervento delle trombe in corrispondenza delle parole “resurrectionem mortuorum”: le trombe del giudizio. Gli ultimi brani, già più brevi nell’Ordinarium missae, evitano ripetizioni testuali e quindi sono particolarmente stringati, specie il Sanctus, che limita l’intervento del baritono al Benedictus. La seconda voce è affiancata al tenore nell’Agnus Dei, la cui triplice invocazione genera un’arietta strofica dove il coro è utilizzato in funzione di responsorio: tuttavia ha poco di antico la melodia, anzi possiede un’inflessione da religiosità romantica alla Gounod, per cui il riutilizzo che Puccini ne farà per il madrigale in Manon Lescaut (1893) è un procedimento falsamente antichizzante.

Giangiorgio Satragni

Giacomo Puccini (1858 – 1924)

  • Preludio sinfonico

  • Capriccio sinfonico

  • Messa a quattro voci con orchestra (Messa di Gloria)

    Lunedì 17 novembre 2003 ore 21,00 – Conservatorio

    Prevendita biglietti: Segreteria dell’Accademia

    Tel. e fax 011 5214266 (lunedì – venerdì, ore 15.30-18.30)

    email: [email protected]

    sito internet: www.stefanotempia.it

    Coro e orchestra dell’Accademia “Stefano Tempia”

    Maestro del coro: Michele Frezza

    Direttore: Massimo Peiretti

    Solisti: Aldo di Toro, tenore – Vladimir Jurlin, basso

    Prossimo concerto

    Lunedì 8 dicembre 2003, ore 21 – Conservatorio

    Toselli e il suo tempo – Recital di Daniela Dessì e Fabio Armiliato

    di redazione