…solo Cappuccetto

Giugno 13, 2007 in il Traspiratore da Redazione

Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c’era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.

Lo dicevo a papà e lui rispondeva: “Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È prigioniero in un mondo perfetto”.


[da “Amabili Resti” di Alice Sebold]

Il lupo è nervoso. Se ne sta seduto sul tavolino, con le zampe inferiori che gli ciondolano giù, gli artigli che quasi graffiano il pavimento. Non gli piacciono le novità. Anzi le odia proprio. Lui è un tipo abitudinario, concreto, che ama la tranquillità e che trova addirittura rassicurante la routine, il sapere esattamente quello che succederà domani, e il giorno successivo. E poi è un convinto sostenitore del detto Squadra che vince non si cambia, e la sua squadra funziona alla grande da centocinquant’anni. Stasera si farà sentire, oh, se si farà sentire…

Il cacciatore, seduto poco più avanti, passa la pietra sulla lama del coltello. Ha letto da qualche parte che per una corretta affilatura bisogna esercitare un movimento lento ma deciso, con un angolo fra lama e pietra di circa venti gradi. L’ideale sarebbe avere una pietra abrasiva, carburo di silicio ad esempio, quello sì che leviga bene il metallo. Ma anche la sua pietra di fiume andrà benissimo, d’altra parte le budella del lupo sono sempre così morbide, e poi c’è sempre il rischio di ferire la bambina…

La bambina sgranocchia alcune nocciole che le ha regalato il cacciatore. Si spolvera le briciole dal cappottino rosso. E pensa. Le parole dell’Autore gli rimbombano nella testa “Stasera prima dello spettacolo riunione importantissima: grosse novità per la compagnia”. Riunione importantissima. Grosse novità. Chissà… Si infila in bocca un’altra nocciola e ripassa la sua parte. Non sarebbe necessario visti gli ultimi centocinquant’anni di repliche, ma lei è una perfezionista e poi è la stella dello spettacolo, la favola si intitola CAPPUCCETTO ROSSO, mica IL LUPO o IL CACCIATORE.

La mamma e la nonna discutono sferruzzando gomitoli di lana. Secondo la mamma, l’Autore deve aver finalmente deciso di mettere più in risalto il suo personaggio, e forse (magari!) nella nuova versione la mamma accompagnerà Cappuccetto Rosso nel fitto del bosco. La nonna non alza lo sguardo dal suo golfino e ripete “Staremo a sentire cos’ha da dirci”.

Il cacciatore si avvicina alla mamma e le porge un sacchetto di more di bosco. “No, grazie” risponde lei ridacchiando. Cappuccetto arriva alle spalle del lupo e lo strattona per il pelo. Gli chiede se è nervoso. Lui sminuisce, risponde di no, forse un pochino stanco visto che ieri sera la bambina non si addormentava e hanno dovuto replicare due volte, ma nervoso no, assolutamente.

La nonna infila il golfino nuovo. La cucitura sul gomito le tira un po’. Domani dovrà riprenderlo, spera di avere ancora un gomitolo dello stesso colore…

L’Autore entra. Non si toglie neanche il cappotto: distribuisce i nuovi copioni e si scusa per la fretta ma ha un aereo che parte fra mezzora, suo fratello lo sta aspettando in taxi.

Il lupo prende la parola e chiede che cosa siano queste novità, questi nuovi copioni, e poi Squadra che vince non si cambia lo sanno tutti… L’Autore non lo fa neanche finire: si scusa per la poca tempestività e promette per il futuro maggior comunicazione (gettando un’occhiata all’orologio), comunque i diritti della fiaba sono stati trasformati in titoli azionari, e adesso CAPPUCCETTO ROSSO appartiene per un 42% ad una società di telecomunicazioni, per un 25% ad una finanziaria americana e per il restante 33% ad una compagnia d’assicurazione francese. Ah, avviso alle maestranze: al fine di evitare accuse di propaganda filocomunista, dalla giornata di oggi, la favola non si chiamerà più CAPPUCCETTO ROSSO, ma soltanto CAPPUCCETTO.

La bambina si fa avanti, sventolando il copione. Secondo lei questa nuova scrittura non rende merito al suo personaggio anzi lo mortifica, ne snatura l’ingenuità, la fanciullezza. L’Autore le risponde con un’alzata di spalle, e le ribadisce che dalla mezzanotte di ieri il 42% di CAPPUCCETTO ROSSO (anzi: CAPPUCCETTO) appartiene ad una società di telecomunicazioni, e quindi di fare due più due…

Il cacciatore, arrivato a pagina tre del copione, trova le fotografie. Le guance avvampano di collera, l’uomo va su tutte le furie, urla che lui non si presterà mai a una cosa così… così… sporca, immorale, insana… e poi è sempre toccato al lupo fare la parte del cattivo!

L’Autore (altra occhiata all’orologio) parla di flessibilità, di quote di mercato, di come negli anni l’immagine del lupo si sia trasformata, evoluta, riscattata (vedi film come Balla coi lupi, o il libro di Pennac L’occhio del lupo), e di come al giorno d’oggi per una bambina sia molto ma MOLTO più pericoloso trovare nel bosco un UOMO da solo, che un lupo. E poi ci sono quelli delle pubblicità progresso che gli stanno addosso.

Si levano nuove proteste ma l’Autore è già fuori.

Unghie rosse, smaltate. Divaricano le pagine a metà. Il libro si apre mettendo in comunicazione da una parte il bosco e dall’altra una camera da letto con la tappezzeria con gli orsetti.

La donna inforca gli occhiali mentre sua figlia si stringe al cuscino.

<<…e la mamma disse a Cappuccetto: “Appena hai finito di parlare al cellulare, fai un salto dalla nonna, e portale questi documenti per la reversibilità della pensione del nonno”. La graziosa bambina, a detta di tutti la più bella bambina del bosco, sorrise come solo lei sapeva fare, e rispose che con la nuova tariffa A-TU-PER-TU poteva parlare quanto voleva, urbane e suburbane, esclusi i cellulari e le chiamate all’estero, tutto senza pagare un centesimo! Comunque che sarebbe andata volentieri a trovare la nonna.

Prima di salutarla e di vederla allontanarsi nel bosco, la donna si raccomandò con Cappuccetto: “Non parlare con gli sconosciuti, non accettare caramelle o ricariche telefoniche e, prima di uscire, porta il lupo a fare un giro, anche solo intorno alla casa, che da stamattina non ha ancora sporcato…” >>

Il Traspiratore – Numero 59

di NoHope4U