Slow Food Revolution

Novembre 23, 2006 in Libri da Gustare da Stefano Mola

Titolo: Slow Food Revolution
Autore: Carlo Petrini; Gigi Padovani
Casa editrice: Rizzoli
Prezzo: 17.00
Pagine: 302

Slow Food RevolutionNegli ultimi tempi, sto rivalutando il pensiero forte. Prima pensavo che il pensiero forte, un pensiero che cerca di strutturare il mondo, di derivarlo da un insieme di principi primi, potesse creare dei paraocchi a tagliare la complessità infinita del mondo. Adesso credo che un pensiero debole possa essere una tentazione di disimpegno, talora una pigrizia che tutto annacqua. Bisogna avere la forza e la responsabilità di creare una griglia interpretativa del mondo, il coraggio di una scelta. Il resto è una questione di buon senso, di giusta misura, di mantenere il sentiero lontano dall’eccesso fondamentalista.

Una volta raccolto questo punto di vista, il problema diventa quale pensiero, quale griglia. Come dice Woody Allen, Dio è morto, Marx è morto e neanche io mi sento troppo bene. Troppi pensieri forti abbiamo visto generare catastrofi e disillusioni: di qui anche la tentazione della debolezza. È per questo che guardo con molto interesse alle potenziali strade nuove. Una di queste è per l’appunto la Slow Food Revolution.

Il tutto nasce in una nicchia, tra le Langhe e il Roero, circa vent’anni fa. Una filosofia del cibo. Un aspetto importante della nostra esistenza (che senza il cibo non può per l’appunto darsi). Può il cibo essere in grado di generare una interpretazione del mondo, una linea guida sul modo di intendere i rapporti economici? I recenti due momenti di Terra Madre, mostrano che è senz’altro così. Slow Food non è solo un indirizzario di posto dove ben mangiare e ben comprare, ma un modo di concepire il cibo dalla sua produzione (e quindi l’economia, l’ambiente) alla sua fruizione.

La storia di questo movimento è intrecciata strettamente alla vicenda del suo leader, Carlo Petrini. In questo libro conversando con Gigi Padovani, ne vengono ripercorse le tappe principali, dalla militanza nei gruppi della sinistra radicale al sodalizio con Dario Fo e il Club Tenco, fino alla svolta enogastronomica dei primi anni Ottanta. Il 1986 è l’anno di nascita della lega Arcigola, tre anni dopo, Slow Food e il suo Manifesto del movimento internazionale presentato a Parigi. E poi l’esperienza dei Presidi, le Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno…

Ecco, leggere questo libro mi sembra un ottimo modo per capire se questa strada è una buona griglia attraverso la quale guardare il mondo. Penso che valga la pena di farci qualche passo su.

di Stefano Mola