Sergio Cammariere: l’intimismo jazzato del canto

Maggio 4, 2003 in Spettacoli da Gino Steiner Strippoli

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La più originale sorpresa degli ultimi 5 anni del cantautorato italiano, si chiama senza dubbio Sergio Cammariere. Artista che ha nella poesia e nella raffinatezza musicale le sue maggiori qualità espressive. Che poi il “nostro” sia esploso al grande pubblico solo con il recente Sanremo… beh, meglio tardi che mai. In effetti sono molti anni che Cammariere sale e incanta sui palchi, magari di piccoli club e teatri, ma ovunque egli sia andato ha sempre lasciato il pubblico a bocca aperta per la sensibilità che riesce a dare attraverso le sue canzoni. Anche quando nel lontano 1980 intratteneva gli ospiti dell’Hotel Palace di Milano!

D’altronde “lui” è un artista che riesce ad interpretare, ogni volta che apre bocca col canto, i sentimenti delle persone con uno stile assolutamente personale, con quel sapore jazzato per palati fini. Il suo ultimo album “Dalla pace del mare lontano” è schizzato, appena uscito al primo posto delle hit parade italiane, tenendo banco anche ai più internazionali Linkin’ Park e non è cosa da poco!

Sergio è un cantautore che nasce e deve molto al Premio Tenco del 1997, dove partecipando si pose subito all’attenzione della critica tanto da ricevere all’unanimità il Premio IMAIE come miglior esecutore e interprete della rassegna. Pensare che per scoprirlo al grande pubblico ci sia voluto Sanremo, allora ben venga ogni tanto Sanremo! E si perché il suo album in vetta alle classifiche non è nient’altro che la ristampa del disco uscito nel 2002 con in più la canzone sanremese “Tutto quello che un uomo ha”! Davvero incredibile!

Un disco registrato in presa diretta in 4 giorni con la collaborazione di giovani musicisti del circuito jazz come Luca Bulgarelli al contrabasso, Amedeo Ariano alla batteria, Olen Cesari al violino, Fabrizio Bosso alla tromba e folicorno e poi, ciliegina, una “guest star” come Alex Britti alla chitarra. Gli stessi musicisti, ad eccezione di Britti, accompagneranno il 6 maggio, al Teatro Colosseo di Torino, inizio ore 21, il pianoforte e la voce di Sergio Cammariere. Un artista antidivo che si è prestato gentilmente alle nostre domande.

La tua canzone sanremese ti ha portato finalmente al successo a farti conoscere te lo aspettavi?

Assolutamente no, anzi ti dirò che quando son passato alle selezioni della rassegna e la Commissione mi ha scelto be ho pensato che era la mia vittoria!

Quindi sarai sempre grato a Sanremo, questo successo potrebbe influire sulle tue sonorità sul tuo sile nel futuro?

Non penso, anzi ne son sicuro, no! Io ho portato la mia canzone perché credevo in essa ma anche dopo questo successo non cambio la mia strada. Prima mi conoscevano in pochi, è vero ma la musica rimarrà sempre la mia musica. Sanremo in tutte le sue edizioni ha portato avanti anche la musica di qualità, imponendo grandi personaggi a cominciare dall’indimenticato Domenico Modugno sino ai più recenti cantautori come Daniele Silvestri e Carmen Consoli.

Quali sono state le tue ispirazioni musicali, se ne hai avute?

Certo che ne ho avute sin da quando cantavo con il coro del maestro Campagna a Crotone, posso dirti che amo ascoltare ogni tipo di suono anche se ho predilizioni particolari per gli stili di Horovitz e Shumann ma le mie ispirazioni nascono da George Gershwin, da Cole Porter e da Nat King Cole. Qui in Italia i miei “formatori” musicali sono stati Tenco e Paoli.

Senti ma ci puoi raccontare una piccola curiosità vissuta durante Sanremo?

Certo, al momento di salire sul palco per ricevere il premio il mio amico Alex Britti mi dice – ah sergi, pensa che fino a 5 anni fa pe’ ‘na piotta stavamo sempre a batte di tutto!

Sergio Cammariere in concerto

Teatro Colosseo

6 maggio 2003 – ore 21.00

Poltrona: € 20,60

Poltronissima: € 25,70

Galleria: € 18,50

di Gino Steiner Strippoli