Rigoletto

Gennaio 14, 2008 in Spettacoli da Stefano Mola

RigolettoTorniamo all’inizio. Dopo il Falstaff che ha aperto la stagione, torniamo a Giuseppe Verdi. Il primo titolo che il Teatro Regio mette in scena, in questo 2008 appena nato, Venerdì 18 Gennaio alle 20:00, è infatti Rigoletto, ovvero parte uno della cosiddetta trilogia popolare (parte due: Traviata; parte tre: Trovatore). L’allestimento è di Giancarlo Corbelli, e data 1989, Bologna. Suscitò inizialmente qualche sussulto, vista la presenza d’alcuni nudi. Ora viene ritenuto una specie di classico, pienamente incastonato nella tradizione. Nonostante questo, non gli si può assolutamente incollare sopra l’etichetta convenzionale, per la sua mescolanza di noir e grottesco, alto e basso, raffinato e popolare, con le scene e i costumi di Paolo Tommasi che rimandano al Mantegna e ai Gonzaga. Ma di tutto questo parleremo più approfonditamente in sede di resoconto.

Rigoletto, dicevamo. Vicenda verdiana doc: rapporto con il potere, rapporti padre-figlia eccetera (non a caso il Giuseppe pensava fosse il più grande dramma dei tempi moderni). Trama complicata il giusto (non quasi incomprensibile come Trovatore però). La materia originaria è made in Victor Hugo, titolo: Le roi s’amuse, racconto delle dissolutezze di Francesco I re di Francia. Nell’opera invece siamo a Mantova, regime ducale ormai estinto al tempo di Verdi, per non far innervosire la censura austriaca.

A Mantova c’è il nostro Duca, libertino quanto basta, innamora d’una misteriosa donna: Gilda, figlia di Rigoletto, buffone di corte del Duca. Già da questo non si fatica a capire che le cose non possono finire bene. Poi ci si mettono anche gli altri, tipo il cavaliere Marullo. Il buontempone racconta al Conte di Ceprano che Rigoletto ha un’amante segreta (leggasi Gilda). Decidono di rapirla, anche perché il Ceprano è stato pesantemente insultato da quel caratteraccio di Rigoletto, il quale a sua volta vuole vendicarsi del Duca che gli ha sedotto la figlia, incontrandola sotto mentite spoglie. Per far questo si appoggia a un certo Sparafucile, di professione sicario. Il problema è che Gilda pare davvero innamorata del Duca, anche quando Rigoletto le mostra la sua fatuità di corteggiatore impenitente. Il suo incaponimento e un intervento maldestro del fato fa sì che Sparafucile uccida Gilda. Disperazione finale di Rigoletto.

Il tutto condito da alcune delle più famose arie di Verdi: La donna è mobile, per esempio; ma anche Cortigiani vil razza dannata, Questa o quella per me pari sono, eccetera.

Cast di altissimo livello. Rigoletto è Roberto Frontali, baritono tra i migliori della sua generazione. La figlia Gilda è l’affascinante Inva Mula, origini albanesi, figlia d’arte, avviata giovanissima alla carriera e presto approdata ai più prestigiosi palcoscenici. Il duca di Mantova, è Roberto Saccà, al Regio due anni fa ne Il ratto dal serraglio. Completano il cast Riccardo Zanellato, Rossana Rinaldi, Sandra Pacheco Quinterno, Andrea Patucelli, Roberto Accurso, Antonio Feltracco e Francesco Musinu. Nei ruoli principali si alterneranno Ivan Inverardi (Rigoletto), Annamaria Dell’Oste (Gilda), Francesco De Muru (il duca di Mantova) e Riccardo Ferrari (Sparafucile). L’orchestra sarà diretta dal Maestro Renato Palombo, specialista del repertorio melodrammatico italiano, assai richiesto in tutto il mondo. Il Coro sarà diretto, come di consueto, dal Maestro Claudio Marino Moretti.

INFORMAZIONI

Quattordici recite, dal 18 Gennaio al 3 Febbraio

Per informazioni e vendita biglietti

Biglietteria del Teatro Regio

Piazza Castello 215

Tel. 011.8815.241/242

[email protected]

www.teatroregio.torino.it

di Stefano Mola