Rabbia

Gennaio 24, 2011 in Arte da Stefania Martini

“Non v’è bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro”. Filippo Tommaso Marinetti, “Manifesto del Futurismo” 1909

Rabbia

Parte da questa frase la mostra che apre l’attività espositiva 2011 della Galleria Eventinove. Una collettiva intitolata Rabbia che riunisce lavori di Michael Ajerman (nato nel 1977 a New York), Gianfranco Asveri (nato a Fiorenuola d’Arda nel 1948), Paolo Maggis (nato nel 1978 a Milano) e Santiago Ydañez (nato a Jaén, in Andalusia, nel 1969).

Quattro artisti diversi tra loro che affrontano un tema comune quanto mai attuale in un fine 2010 che ha visto capitali come Roma, Londra, Atene, Parigi e Bruxelles paralizzate da manifestazioni alcune delle quali sfociate in epiloghi violenti.

Episodi che, tralasciando letture politiche che nulla c’entrano con l’arte, sono comunque il sintomo e il simbolo di una rabbia che nasce da un disagio profondo.

Il percorso della mostra, che parte dal giovane artista newyorkese Ajerman, prosegue con i cani di Asveri, i ritratti e le immagini di guerriglia urbana di Maggis, fino a chiudersi con i volti sofferenti

dello spagnolo Ydañez, segue questo disagio indagando tutte le sfumature che la rabbia può assumere.

È violenza in Big Exit di Ajerman, che ritrae il movimento di un uomo intento a rompere per terra qualcosa; in Bandera Negra di Maggis, immagine di un anarchico incappucciato che, sullo sfondo di un rogo, stringe tra le mani una bandiera nera, uno dei simboli dell’anarchismo.

È uno stato d’animo interiore in ritratti come Pissed Off di Ajerman in cui l’ira del titolo (in inglese pissed off significa arrabbiato) deforma un volto rendendolo una maschera luciferina, o Healen’s Light di Maggis in cui una figura senza via d’uscita guarda il cielo con uno sguardo carico di rabbia, dolore e rassegnazione.

È dramma nei volti di Santiago Ydañez che, velati di un denso strato di pittura, somigliano alle maschere delle tragedia greca. Personaggi che attraverso azioni turpi dovevano condurre il

pubblico verso la catarsi ovvero la liberazione da tali passioni malvagie, e che diventano, nei lavori in mostra, raffigurazioni delle profondità e ambiguità dell’animo umano.

Infine, è istinto animale nei disegni con cui Asveri ritrae le decine di cani che vivono con lui ai Gasperini, sulle colline piacentine.

Rabbia

Dal 20 gennaio al 18 febbraio 2011.

da martedì a sabato 11.00-19.00

Galleria EVENTINOVE, via della Rocca 36, TORINO

tel. 011 8390013

di Stefania Martini