Quattro processi quattro conferenze per il Punto della Storia

Ottobre 16, 2006 in Spettacoli da Cinzia Modena

GalileoTorino Capitale del Libro ed il Linguaggio dei Segni presentano un ciclo di conferenze sulla storia. Su personaggi quali Gelielo e Norimberga, Socrate e Luigi XVI. Un punto. Un punto fermo. Un dato di fatto come la fine di un racconto, di un episodio ma altresì l’inizio di una riflessione, o di qualcosa d’altro ancora. Punto.

La Storia. Punto a Capo

Quattro processi, quattro punti a capo nel lungo fluire della Storia

  • Processo a Socrate, ovvero i limiti della democrazia

    19 ottobre 2006, alle ore 15

    Palazzo Taffini, via Sant’Andrea 53, Savigliano

    Intervengono: Anna Maria Ioppolo e Maria Michela Sassi

    Conduce: Livio Rossetti

    Momento epocale, specialmente per il suo valore simbolico, il processo a Socrate inaugura nel nostro immaginario la lunga e tristemente folta schiera di processi che vedranno un innocente condannato con il pretesto dell’immoralità, ma in realtà perché in dissidio con la sua epoca, e dunque pericoloso. Ma quel processo, testimoniatoci dai discepoli del filosofo a cominciare dai Dialoghi platonici, è anche un ammonimento sui limiti della democrazia ateniese, e dunque sui limiti della stessa forma democratica. Anche nella spietata regola della maggioranza. Di grande attualità in ogni tempo, il processo a Socrate rimane per noi, quindi, un duplice ammonimento.

  • Processo a Galileo, ovvero della libertà della Scienza

    20 ottobre 2006 alle ore 10

    Palazzo Taffini, via Sant’Andrea 53, Savigliano

    Intervengono: Enrico Bellone e Franco Pastrone

    Conduce: Alberto Conte

    In un’epoca in cui oltreoceano come in Europa si moltiplicano i sostenitori della teoria creazionista, un’epoca nella quale fondamentalismi di diversa fede un po’ dovunque attaccano Scienza e Ragione, il processo a Galileo riafferma la necessaria indipendenza della ricerca e le infinite potenzialità della conoscenza, svincolate da qualsiasi dettame di tipo ideologico, politico e religioso che pretenda di soggiogare sotto forme statiche, dogmatiche e dottrinarie l’intelletto degli umani e la loro legittima voglia di sapere. Contro ogni oscurantismo, Galileo è e rimane l’eroe della libertà della scienza: il campione della ricerca necessaria della verità.

  • Processo a Luigi XVI, ovvero la caduta dell’Ancien Régime

    21 ottobre 2006, ore 10

    Antico Palazzo Comunale, via Salita al Castello, Saluzzo

    Intervengono: Haim Burstin e Antonino De Francesco

    Conduce: Sergio Luzzatto

    Luigi VXISegnando in modo violento e traumatico la fine di un’epoca tanto dolce per i pochissimi esponenti dei ceti privilegiati quanto amara per enormi masse, il processo a Luigi XVI non è il processo a un singolo, ma a un sistema sociale che apre le porte all’avvento di un nuovo tempo. Non è un caso se, a partire da quell’evento, segniamo con l’etichetta di «contemporanea» la Storia. E per quanto la Rivoluzione del 1789, nel cui alveo si colloca il processo e la condanna a morte per Luigi e Maria Antonietta, sia da sempre sottoposta a un fuoco di fila volto a svilirne e ridurne il significato, essa rimane un momento decisivo per la costruzione di ciò che chiamiamo modernità.

  • Processo di Norimberga, ovvero vincitori e vinti

    22 ottobre 2006, ore 15

    Antico Palazzo Comunale, via Salita al Castello, Saluzzo

    Intervengono: Gustavo Corni, Pier Paolo Portinaro, Daniel Segesser

    Conduce: Gian Enrico Rusconi

    Come i tre processi che lo precedono, anche quello di Norimberga ha segnato la fine di un’epoca: la chiusura della lunga «Seconda Guerra dei trent’anni», quella che va dal 1914 al 1945. In particolare Norimberga è la pietra tombale sulla barbarie nazista. Ma nel contempo con quel processo si apre un pericoloso precedente. I vincitori si ergono a giudici dei vinti, e le ragioni morali o della storia vengono vestite di princìpi giuridici non sempre ineccepibili. Una scelta politicamente forse inevitabile e persino a suo modo giusta. Ma a sua volta non esente da errori: e soprattutto foriera di conseguenze pericolose, i cui frutti si vedono anche oggi.

    di Cinzia Modena