Poposki e i cow boy

Febbraio 12, 2001 in Racconti da Redazione

Il signor Poposki

La prima domenica di un freddo e triste autunno il signor Poposki si svegliò con un forte mal di testa. “Devo aver esagerato cogli amici del bar: troppa vodka, troppa vodka…”.

Si alzò cercando di non cadere a terra, attento a non svegliare la moglie Rosalia: se solo si fosse accorta del suo stato l’avrebbe riempito di improperi e sberle sul collo. Raggiunse a stento la caraffa col caffè freddo e ne bevve un lungo sorso: lo sentiva scendere per la gola e congelare l’intestino addormentato.

Poposki tornò lentamente a riprendere il suo posto, accanto a Rosalia, e s’addormentò sudando gocce fredde.

Poposki non si svegliò mai, fulminato da una congestione violentissima da caffè freddo.

Bang Bang

Il cow boy gettò lo spino a terra prima di entrare con passo sicuro dentro il saloon. Ordinò una birra fredda e si sedette sullo sgabello vicino al bancone.

“Oggi ho ammazzato uno sporco negro.”

“Lo so, era mio fratello”…….Bang Bang.

Il cow boy cadde a terra riverso in una pozza di sangue che continuava a sgorgargli dalle tempie; il barista nero uscì dal saloon e si accese una canna. Dopo pochi minuti che camminava incrociò una diligenza guidata da un bianco.

“Ho appena fatto fuori un cow boy.”

“Allora è morto il mio migliore amico”…Bang Bang.

Il vecchio frustò con le redini i cavalli e li fece correre a perdifiato verso la città; spense la sigaretta gettandola sotto gli zoccoli.

di Gianluca Ventura