Pietro D’Agostino – presentazione

Dicembre 11, 2001 in Pietro d'Agostino da Redazione

25191“Mi ricordo in particolare un episodio di quand’ero piccolo. Era la notte di Natale e mi sono svegliato alle quattro e mezza del mattino; ho visto una luce accesa, sono andato in cucina e ho trovato mia nonna che stava impastando. Forse proprio in quel momento ho deciso di fare il cuoco.”

Ecco la risposta di Pietro D’Agostino, nell’intervista per Traspi.net, alla domanda “Quando e perché è nata la tua passione per la cucina?”. Ci è sembrato il modo migliore per introdurre ‘Chef Pietro’, home page personale (www.chefpietro.traspi.net) di uno degli chef italiani più in vista, nonché rubrica speciale di Traspi.net.

Speciale perché curata da un personaggio, Pietro D’Agostino che, seppur assai giovane e simpaticissimo, è ormai di caratura assolutamente internazionale, chef di un ristorante di visibilità universale (non dimentichiamoci che il Torpedo è il ristorante dell’Hotel Le Meridien del Lingotto)…

Speciale perché nasce nel giorno del primo compleanno del nostro magazine, come regalo di alta qualità per i lettori…

Speciale, infine, perché, oltre a presentare manifesti d’alta cucina (proprio quella che tutti vorremmo saper imitare e dobbiamo invece accontentarci di degustare grazie all’altrui bravura), ci offre una sinergia tra forme d’arte. Insieme desideriamo far convivere e brillare l’arte culinaria (ovviamente!), quella fotografica e quella letteraria, con racconti d’autore ispirati alle preziose ricette di Pietro e curati dal nostro autore e critico letterario Stefano Mola.

[la redazione]

Chef Pietro

Il Natale e la nonna. Ovvero: “tradizione”. Tra l’arte (chi osa dire che la cucina non un’arte?) e la scienza, una delle differenze è nel diverso peso che ha quanto è stato fatto prima. Per progettare un satellite non è così necessario sapere che una volta tutti pensavano la terra al centro dell’universo. Un romanzo come l’Ulisse di Joyce, si può pensare senza Omero? La tradizione nell’arte ha una valenza dinamica: non rigida ripetizione, piuttosto necessaria consapevolezza.

La tradizione nella cucina è sicuramente in pericolo (nonostante i segnali importanti di valorizzazione del territorio, dei suoi prodotti, delle sue ricette cui stiamo assistendo in questi ultimi tempi). Che probabilità ha, un bambino di oggi, di assistere a una scena come quella che vi ho raccontato?

Sicuramente la cucina è un’arte che ha bisogno di un apprendistato artigianale, che non è solo apprendimento tecnico, è anche crescita culturale, conoscenza della terra e dei suoi frutti. E poi non dimentichiamoci il saper reinterpretare, l’adattare, fino a sviluppare il proprio tocco per rendere ogni piatto unico, magari andando in giro per il mondo come ho scelto di fare per anni (Hyde Park di Londra, sempre a Londra il Dorchester, l’albergo del sultano del Brunei, l’Eden di Roma, quindi in Florida, per lavorare sulle navi da crociera della Walt Disney…).

Con la mia collaborazione, vorrei offrire ai lettori di Traspi.net un’occasione importante: poter dare uno sguardo al modo in cui interpreto e reinvento la tradizione nella cucina, agli ingredienti che utilizzo e perché. Ecco allora che alle ricette abbino delle schede di approfondimento su alcuni elementi chiave.

E dicendo “sguardo”, voglio proprio sottolineare che avete anche la possibilità di vedere le foto dei piatti. Sono, infatti, un amante della pittura, quindi anche quando cucino penso i piatti come dei quadri: devono avere una loro armonia di forme e colori ed allora seguo le stagioni per la composizione delle mie creazioni.

Infine, poiché la cucina sollecita non solo tutti i nostri sensi, ma anche la nostra fantasia, troverete, abbinati alle ricette, racconti o divagazioni da esse ispirate. Insomma, un po’ più di una semplice rubrica di cucina. Speriamo vi resti sempre un po’ di fame così da ritornare spesso a visitare queste pagine.

Pietro D’Agostino
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Pietro D’Agostino: cenni biografici

Pietro D’Agostino per Traspi.net: intervista esclusiva

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