Piero Pelù mini tour

Febbraio 21, 2003 in Spettacoli da Marinella Fugazza

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”La Pace è un grande mosaico affascinante ma complesso, costituito da infiniti piccoli tasselli, ognuno di noi si può impegnare perché questi tasselli si moltiplichino e l’idea e l’importanza della Pace possano essere chiari a tutti. Vorrei che i signori del mondo smettessero di giocare a Risiko sulla nostra pelle e che una volta per tutte riuscissero a creare Conferenze di Pace dove si parli degli interessi della gente e non di pochi. Le guerre infatti sono sempre nate per interessi di pochi e si sono abbattute sulle popolazioni civili in maniera massiccia e spietata, per questo penso che debbano essere prevenute ed evitate e che esistano sempre delle buone ragioni per ripudiarle.” Parole di Piero Pelù.

Il trascinante rocker fiorentino si esibirà domenica, 23 febbraio, alle ore 21.00 al Palastampa. Si tratta di un Mini Tour che ha debuttato il 19 a Firenze e terminerà il 24 all’Alcatraz di Milano. Evento imperdibile non solo per il magnetismo del personaggio e per la sua dirompente vitalità spettacolare, ma anche per il particolare clima di incertezza bellica che scuote la scena mondiale. ”Saranno concerti sotto la bandiera della pace. Sono molto preoccupato per l’eventualità di una guerra che, come conseguenza, scatenerebbe il mondo arabo contro l’occidente. Per questo ho deciso di dare al mio spettacolo una chiara impronta pacifista.

Non da politico,
(Piero ripete spesso di “avere il sangue rosso e il cuore che batte a sinistra”) ma da cittadino che ha delle opinioni molto diverse da chi governa il mondo. Quindi sul palco non farò comizi, ma lascerò parlare canzoni come “Il mio nome è Mai Più” e “Bomba Boomerang” perché credo che la musica contenga in sé il seme della pace.”

Il concerto che, per le caratteristiche che avrà, ha già il sapore dell’evento memorabile, ripercorrerà la storia musicale di Piero. Il quarantunenne ex-Litfiba proporrà canzoni tratte dai suoi due album da solista “Né buoni né cattivi” e “U.D.S. l’uomo della strada” e quelle del periodo Litfiba che per l’occasione sono state riarrangiate secondo il “med-rock” (med sta per Mediterraneo) dell’artista toscano il quale ha scelto appositamente determinati spazi per esibirsi insieme alla sua band: I Supercombo. ”Mi sono veramente rotto di suonare in posti dove l’acustica non valorizza l’aspetto estetico della musica – afferma Piero – è troppo bello finire un concerto con le orecchie che non sanguinano e la voglia di continuare a suonare. E’ fondamentale, in questo momento, riavvicinarsi al pubblico, togliere transenne, avere un filo diretto, accentuare la dimensione da club.

Uscirò con tutta la mia band alla quale ho aggiunto le percussioni di Ramingo, l’ex Bandabarbò, e il palco sarà arricchito dalle proiezioni di tutte le idee di copertine che sono arrivate quando ho fatto il concorso per la realizzazione di quella di “U.D.S. l’uomo della strada”. Dodici le abbiamo inserite nel CD, le altre le proietteremo dal vivo.
”.

Pierotten, Peter Punk, Sordido, Tradimento, Piotre degli Urali sono i suoi nomi di battaglia collegati ad altrettanti periodi della sua vita musicale iniziata al liceo fondando una band chiamata Mugnions che, al primo concerto, attirò solo pochi compagni di scuola. L’esordio dei Litfiba risale all’8 dicembre 1980, il giorno in cui moriva John Lennon: Piero si dimostrò subito un animale da palcoscenico e improvvisando, si lanciò più volte sul pubblico come aveva visto fare a Iggy Pop: “La gente sotto palco, impreparata, per due volte si prese il mio corpo in faccia. La terza si aprì come le acque davanti a Mosè ed io rischiai la vita.17 RE era e rimane il disco dei Litfiba preferito da Pelù che sapeva di scherzare col fuoco a usare il numero 17 nel titolo del disco: “Non ritengo che il 17 porti sfiga, ma che sia semplicemente foriero di novità sconvolgenti, di eventi scioccanti”.

In quel periodo la band ebbe un incidente stradale, fortunatamente catastrofico solo per il furgone: la somma delle cifre sul contachilometri era 17; la targa dell’auto della Polizia era 1717…Dopo quella notte, il 17 ha marcato altri episodi tristi della vita del rocker a tal punto che, nella sua autobiografia “Perfetto Difettoso”, pubblicata nel 2000, il capitolo 17 è stato sostituito dal 16 bis.

Questi sono solo alcuni accenni alla vita intensa, curiosa e socialmente impegnata del Diablo che, anche nel suo ultimo disco, ha voluto inserire una canzone per non dimenticare gli orrori del nostro occidentalizzato mondo: Pappagalli verdi ha un testo sulle mine antiuomo scritto da Gino Strada, il fondatore di Emergency e tutti i guadagni derivanti dalla sua vendita saranno devoluti all’associazione stessa.

Piero Pelù

Domenica 23 febbraio 2003 – ore 21.00

Palastampa di Torino

Ingresso: 21,90 €

di Marinella Fugazza