Pensare Caravaggio

Gennaio 20, 2011 in Arte da Benedetta Gigli

Perchè, al di là dei luoghi comuni e delle etichette vacue, per l’artista l’opera è atto di fede assoluto verso le ragioni ultime della ricerca che sono sempre, e prima di tutto, quelle del cuore.

Vincenzo Gatti

caravaggioSarà prorogata fino al 13 febbraio la mostra Pensare Caravaggio. 15 artisti per Michelangelo Merisi, che si tiene presso la Fondazione Bottari Lattes a Monforte d’Alba. L’esposizione rientra nelle celebrazioni dedicate al quarto centenario della morte del Caravaggio che ha visto il proliferare in tutta Italia di numerose mostre direttamente o indirettamente dedicate al genio lombardo, indiscusso maestro della luce.

Vengono presentate le opere di quindici artisti del Novecento che sono stati scelti per la loro capacità di ripensare Caravaggio, di rifarne le opere in modo originale, di intessere omaggi, reminescenze e rimeditazioni. Sin dal Seicento numerosi sono stati gli artisti italiani e d’oltralpe che si sono ispirati al Caravaggio, soprattutto nel forte realismo nel riprodurre le figure, spesso illuminate da luce violenta. Suggestioni caravaggesche si propagano fino all’Ottocento per raggiungere tutto il Novecento, attraversando il postmodernismo.

E proprio su questi artisti del Novecento, in un certo senso “nuovi Caravaggisti”, il curatore Vincenzo Gatti ha gettato uno sguardo attento, per individuare i lavori che sono stati maggiormente influenzati dall’arte del maestro lombardo in modo esplicito o indiretto. Sono così state scelte ventisette opere di pittori soprattutto italiani: Aimone, Chessa, Ferroni, Francese, Garel(Francia), Guccione, Mattioli, Morlotti, Ruggeri, Saroni, Scalco, Soffiantino, Tommasi Ferroni, Ventrone e Vespignani. Ognuno è presente in mostra con due opere, a eccezione di Morlotti, Vespignani e Guccione.

INFORMAZIONI

Fondazione Bottari Lattes

Via Marconi 16, Monforte d’Alba (Cn)

Da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 17;

sabato e domenica dalle 15.30 alle 19.30

Tel 0173.789282 – 333.8685149

[email protected]

di Benedetta Gigli