Paraolimpiadi, l’Italia a caccia di medaglie

Marzo 6, 2002 in Sport da Federico Danesi

Oggi nello Utah si inaugurano le Paraolimpiadi, ma quasi nessuno lo sa. Mentre all’estero lo sport dei disabili trova il giusto spazio anche presso i mass-media, in Italia la cultura del rispetto per lo sforzo di questi atleti, che non saranno la Belmondo o Zoggeler, ma meritano comunque rispetto, è ancora lontana da arrivare. Tra quattro anni, comunque, anche Torino farà la sua parte e la presidente della Fisd, la Federazione sport disabili, Tiziana Nasi sicuramente farà di tutto perché l’interesse sia forte, anche se non pari a quello delle Olimpiadi “normali”.

La spedizione italiana è numericamente scarna, ma coltiva buone speranze di medaglie. Tredici gli atleti, impegnati nelle diverse specialità presenti nel programma delle gare che cominceranno domani e si concluderanno il 16. Al via: Josef Erlacher (discesa e superg, ipovedente), Gianmaria Dal Maistro (discesa e superg, slalom e gigante, ipovedente), Fabrizio Zardini (discesa, superG, gigante, slalom, paraplegico), Paolo Rabogliatti (discesa, superG, gigante, slalom, amputato), Florian Planker (discesa, superG, gigante, amputato), Christian Lanthaler (discesa, superG e gigante, amputato), Luca Maraffio (superG, gigante e slalom, paraplegico), Dorothea Agetler (slittino seduta), Hermann Oberparleiter (slittino seduto), Roland Ruepp (slittino seduto), Rosario Sevegnani (slittino seduto), Franz Gatscher (fondo, ipovedente), Paolo Lorenzini (fondo, ipovedente).

L’età media degli atleti azzurri è abbastanza alta, segno che manca un certo ricambio generazionale, ma il supervisore della nazionale, Bruno Oberhammer, è fiducioso sulla buona riuscita dei suoi atleti, soprattutto Zardini, Planker e Lanthaler, ma anche Dal Maistro ed Erlacher. Gli avversari saranno quelli di sempre, a partire da tedeschi, austriaci e svizzeri, passando per canadesi e, naturalmente, statunitensi visto che gareggiano in casa.

Gli azzurri non troveranno più Casa Italia, che ha già smobilitato, segno di un interesse anche in questo caso relativo, ma potranno consolarsi con il “Ristorante Piemonte”, già strapieno in occasione dei Giochi.

di Federico Danesi