Paesi Bassi

Gennaio 19, 2003 in Fotografia da Redazione

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Ho conosciuto bambini ed anziani che vivono in antiche villette e calzano zoccoli di legno, così “antichi” rispetto alle nostre Nike fosforescenti, ma che parlano correntemente tre o quattro lingue. Ho visto ponti ed edifici residenziali di Rotterdam, costruiti decenni fa con un estro e un’arditezza fuori da ogni schema architettonico, che collegano strade di costruzioni seicentesche.

E mi è rimasta, al di la’ di tutto, una sensazione strana, creatasi nella situazione paradossale in cui, passeggiando in un prato, ho salutato la barca che navigava sul canale in cima alla collina…

Che sia questo il Paese delle Meraviglie?

Ma da un popolo che già vent’anni fa, con meraviglie dell’ingegneria degne di un Titano, ha combattuto e vinto la furia del mare al quale ha sottratto enormi superfici di fertili campagne, ci si possono aspettare solo grandi cose.

In un simile paese, così ricco di scenari grandiosi come di particolari affascinanti, il compito del fotografo è agevolato: i colori brillanti, esaltati dall’estrema luminosità del cielo, e le forme della natura e delle costruzioni umane sono un continuo invito allo scatto.

Questa galleria vuole proporre alcune tra le centinaia di immagini che ci siamo portati a casa dal viaggio. Immagini che non intendono costituire un documentario sull’Olanda, bensì comunicare la sensazione di fiabesco che permea ogni aspetto della natura e delle attività umane in questa terra.

Cosa mi ha colpito maggiormente dell’Olanda? tutto: l’orizzonte sconfinato, i prati verde smeraldo punteggiati di animali rigorosamente bianchi (ovini e bovini di pura, stupenda razza frisona), confinati non da recinti bensì da una ragnatela di canali, l’enorme quantità di biciclette, le spiagge infinite, i fiori coloratissimi, il vento perenne, i gustosissimi formaggi, l’odore di cannabis per le vie di Amsterdam, i mulini e i castelli fiabeschi, la tranquillità che accompagna la vita della gente, addirittura i souvenir sulle bancarelle di Amsterdam. Sono tutte immagini che ho portato a casa con me, nella memoria come sulla pellicola.

Ma ciò che è più vivo nei miei ricordi sono sicuramente i suoi abitanti. Nazionalisti all’eccesso ma aperti allo straniero come nessun altro popolo europeo, ho notato in loro un’attenzione per le cose e per le persone a cui non sono abituato. E ciò diventa palese se si è capaci di osservare le loro case, le loro strade, i loro negozi. È affascinante la cura maniacale che pongono nella tinteggiatura degli esterni con vernici dai colori brillanti, e nell’addobbo dei loro giardini e delle loro finestre rigorosamente senza tende né persiane. E la dignitosa attenzione rivolta alle fasce più deboli della società dimostra una comprensione della vita umana e del mondo ben diversa da quella del popolo mio conterraneo.

Per questi scatti sono stati utilizzati un corpo macchina Contax 167MT, ottiche (rigorosamente fisse) Zeiss 50 mm f/1.4 e 135 mm f/2.8, Sigma 24 mm f/2.8. La pellicola diapositiva Kodak elitechrome 100 iso si è rivelata adatta, anche se, vista la saturazione dei colori e la luminosità dell’ambiente, la Velvia 50 iso della Fuji avrebbe prodotto risultati ancora migliori.

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di Paolo Bologna