Musica di anime migranti

Giugno 28, 2002 in Spettacoli da Redazione

31355(1)Sul palco, vi sarà la band degli Almamegretta. Il gruppo partenopeo, che festeggia in questo periodo i suoi primi dieci anni di attività, aprirà la manifestazione di Collegno, guidato da sua maestà Raiz e con il consueto caleidoscopio di ritmi e musiche contaminate, fatte di reggae e di dub.

Due parole di presentazione sugli Almamegretta per chi (ma chi?) non li conoscesse: il gruppo, nato nel 1991 intorno a Gennaro, l’attuale batterista che proveniva da un gruppo degli anni ‘80, Raiz e Gianni, fin dagli esordi ottiene un notevole successo negli ambienti underground, con l’album “Figli di Annibale”.

Con il secondo LP, “Anima Migrante”, che è la traduzione di Almamegretta in italiano, e che viene prodotto da Ben Young, si aggiudicano il premio Tenco nel 1994.

Raggiungono la popolarità con “Sanacore”, prodotto da Adrian Sherwood, e avvalentesi della collaborazione di cantanti tradizionali napoletani, tra cui Giulietta Sacco.

Ricordiamo che nel 2000, Tarsem Singh, regista angloindiano già autore di video (U2, REM) e di spot pubblicitari molto noti, gira il suo primo lungometraggio, “The Cell”, con Jennifer Lopez: “‘O Sciore Cchiù Felice”, tratto da “Sanacore”, fa parte della colonna sonora. Il film è un successo, negli Stati Uniti e in Europa.

Due anni dopo esce Lingo, un progetto che ruota intorno alla ricerca di un linguaggio e della cosiddetta contaminazione. Con questo disco che verrà prodotto da Dave White , con la partecipazione di Nick Page e Julie Higgings, gli Almamegretta si avvicinano alle 100.000 copie di dischi venduti.

Nell’ottobre 1998 esce “4/4”, il primo lavoro di cui il gruppo cura tutta la produzione artistica. Attraverso i suoi suoni nasce il concetto di Meditronica, ovvero della musica “Mediterranea-Elettronica”, uno stile che si basa su una forte influenza mediterranea per derivare con influenze di sapore europeo pop elettronico, fondendo sonorità dub, Trip, pop, D’n b e House.

Quello che sentiremo stasera è un altro approdo del gruppo, che in questi anni ha continuato ad esercitare un forte lavoro di ricerca sui suoni e gli effetti ritmici, verso una “musica totale” come chiave di lettura dei nostri tempi: “Venite, venite” è un album dal vivo, una vera testimonianza live della band italiana che più di ogni altra ha saputo confrontarsi con le più avanzate esperienze internazionali.

Non ci resta che augurarvi buon ascolto e ricordarvi che la manifestazione proseguirà domani con Wigan Casino!

di Gabriella Gibiino