Monsignora guardi ben che sia fatto di MOPLEN!

Novembre 28, 2006 in Spettacoli da Simona Margarino

Monsignora di Moplen“…abbiamo capito subito e ci siamo resi conto che non avremmo saputo dirigere la società italiana. Il Paese, fuori, era più forte della Politica, e anche più intelligente” (Sen. Piero Bassetti)

La ripresa di un Paese passa anche attraverso invenzioni che modificano stili di vita e comportamenti, facilitando le attività, migliorando i servizi, semplificando la quotidianità. Con gli studi del Tedesco Karl Ziegler e quelli successivi, nel 1954, di Giulio Natta si poté dare inizio, ad esempio, alla produzione del ‘polipropilene’ da parte dell’industria Montecatini (poi Montedison). E senza di questa trovata ora non avremmo sul palco del Piccolo Regio di Torino una storia come quella del vecchio Moplen.

Lì si volge, infatti, la III parte del ciclo Il Novecento attraverso gli slogan, ideato da Carlo Pestelli, con lo spettacolo «Monsignora guardi ben che sia fatto di moplen!», in cui recitano le giornate di un tempo gli attori Olivia Buttafarro e Dario Benedetto, insieme a Gianni Denitto (strumenti a fiato ed elettronica), guidati dalla regia del medesimo Pestelli e di Martino Ciprian. Di cosa si narra? Di un passato che a qualcuno di noi ancora appartiene, un miscuglio di “benessere di massa” e tante contraddizioni in un’epoca di robusto boom economico. Perché anche questo fu l’Italia dopo la Grande Guerra e il ventennio fascista: la lambretta, l’entusiasmo, la voglia di fare, le vespa e mille simboli ancora.

Playtime_dal film di TatiLa rivoluzione inscenata dal Moplen, la plastica rudimentale grazie a cui si fabbricarono bacinelle, scolapasta, asciuga insalata e altro, simboleggia di per sé un cambiamento, non solo per la casa ma soprattutto per chi, in essa, buttandosi la miseria dietro le spalle, sognava un futuro meno difficile. Da un tale accessorio triviale, così come dal libro “La vita agra” (Milano, Bompiani, 1995) di Luciano Bianciardi, si trae allora spunto per raccontare la nuova realtà del lavoro terziario e di un mondo italiano prima mai visto. Almeno così. Tra cultura e musica, immagini ed arte varia si dipana allora l’ironica ma attenta rappresentazione di anni duri e meravigliose scoperte, ricostruzione e uno stile tutto particolare.

«MONSIGNORA GUARDI BEN CHE SIA FATTO DI MOPLEN!»

IL NOVECENTO ATTRAVERSO GLI SLOGAN, PARTE III – Piccolo Regio Laboratorio 2006-2007

Piccolo Regio “G. Puccini”

Giovedì 30 Novembre, ore 21

Biglietteria del Teatro Regio

piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242 – [email protected]

Abbonamenti a 5 spettacoli a scelta: 30 euro

Biglietti: 7,50 euro.

Informazioni: tel. 011.8815.557; [email protected]; www.teatroregio.torino.it

di Simona Margarino