Moggi difende Lippi e se la prende con la sfortuna

Marzo 10, 2004 in Sport da Roberto Grossi

Dopo un’estenuante attesa durata oltre due ore Luciano Moggi finalmente arriva nella sala stampa creata occasionalmente in un’angusta saletta posta all’interno della sede della Juventus (inizialmente la conferenza era prevista alla Sisport). Un senso di precarietà continua ad invadere l’ambiente Juve ma il direttore generale ha una risposta per tutto, a cominciare dall’eliminazione subita in Champions League: “Non si può sempre vincere – attacca Moggi – e nel calcio ci sta anche di perdere, soprattutto se ciò avviene con una squadra falcidiata dagli infortuni. I conti si fanno però a fine stagione e non capisco cosa dovremmo cambiare. Da dicembre in poi la squadra si è rotta, non c’è più stata, almeno 5-6 giocatori importanti sono rimasti fuori. Sin quando eravamo al completo dicevate anche voi che eravamo imbattibili, invincibili. Poi, con gli infortuni, non siamo più stati gli stessi”.

Le accuse di mancato rafforzamento nel mercato di gennaio vengono respinte così: “Non potevamo prevedere che la sfortuna si accanisse così tanto con la nostra infermeria. E i giocatori che abbiamo dato via erano quelli che non servivano, che comunque non avevano possibilità di giocare titolari. Qualcuno poi ha voluto andare via di sua spontanea volontà, perché non andava d’accordo con l’allenatore e non giocava mai. Le strategie per il futuro non cambiano, non faremo nessuna spesa folle. Quando gli infortunati recupereranno valuteremo bene la situazione e decideremo dove intervenire. La squadra, quando è stata al completo, era competitiva: l’avete detto anche voi, vogliamo rileggerci i giornali da inizio stagione a dicembre? Mi chiedete del futuro mercato e io rispondo che la famiglia Agnelli non si è mai tirata indietro e che non ci saranno cessioni importanti. Anzi, forse uno o due giocatori li prenderemo ma ora è presto per parlarne. Senza dimenticare i giovani che torneranno alla base: Brighi e Blasi per fare due esempi. Comunque i nostri tifosi hanno sempre avuto una squadra forte e competitiva e la avranno anche in futuro. Il dottor Umberto è dispiaciuto per l’eliminazione ma anche lui è cosciente che può capitare di perdere quando giochi con una squadra così decimata e che inoltre perde uno come Del Piero dopo cinque minuti di gara. Quante squadre possono fare a meno di uno come Alex?. Comunque noi non ci lamentiamo e noi piangiamo neanche sul versante arbitrale anche se avremmo diritto a qualche lamentela visto che Di Vaio è stato fermato 4 volte per fuorigioco inesistente durante il match con il Deportivo. Una cosa è certa: pur con tutte le defezioni faremo sino in fondo la nostra parte, tirando fuori il nostro carattere in questa ultima parte di stagione”.

Nessuna cessione importante dunque, Moggi non vuole sentire parlare di partenze: “Trezeguet anche infortunato non si discute. E’ uno di quelli su cui abbiamo sempre puntato maggiormente e cosi faremo anche in futuro. Il suo infortunio alla spalla poi non è preoccupante. Cosi come lo stop di Miccoli non dovrebbe essere grave. Per Del Piero valuteremo domani. Tudor è pronto fisicamente ma deve riacquistare la migliore condizione di forma, strada su cui è ben avviato”.

I tanti problemi muscolari autorizzano qualcuno a dare la colpa ai preparatori atletici ma Moggi è prudente: “Non sono un medico, sono cose difficili da valutare e non voglio dare giudizi. Chiederemo comunque a chi di dovere di fornire spiegazioni. Una preparazione diversa in funzione della Supercoppa americana può aver inciso, non lo escludo”.

Si passa alle (presunte) responsabilità dell’allenatore: “A Lippi possiamo solo dire ‘bravo’, ha lavorato in condizioni di assoluta precarietà. Ha un contratto e rimarrà qui, non è in discussione. Senza mezza squadra, cosa poteva fare di più? E sulla formazione che ha mandato in campo con il Deportivo cosa volete che dica? E’ stato costretto da problemi contingenti a fare certe scelte”.

I nuovi acquisti: “Lo stress di giocare nella Juve può avere influito per i nuovi arrivati, ci vuole tempo per ambientarsi. Ma vedrete che verranno fuori. E poi Appiah non ha certo disputato una cattiva stagione, forse voi vi riferite a Legrottaglie, ma anche lui verrà fuori, statene certi. La difesa è vecchia? Ci sono altre squadre con una difesa più anziana della nostra, non è questo il discorso. Capita di prendere più gol quando giochi in maniera più spregiudicata: segni di più ma incassi anche di più. Non è un discorso di reparto, le squadre vanno analizzate nel loro complesso”.

Domenica arriva il Milan. Si domanda a Moggi se abbia sognato, come di consueto, il risultato finale: “Non ancora, ma vedrete che lo farò. Prima di sabato”.

di Roberto Grossi