Moggi cancella la parola fallimento

Marzo 16, 2002 in Sport da Roberto Grossi

Dopo l’eliminazione dalla Champions League patita in settimana alla BayArena il clima in casa Juve non è certo dei più sereni, con una stagione perennemente in bilico tra fallimento e trionfo. Anche se, a onor del vero, c’è chi ricorda come in passato una estromissione simile dall’Europa avrebbe procurato ire ancora maggiori tra i responsabili della società torinese.

La visita alla squadra di Umberto Agnelli, avvenuta ieri prima dell’allenamento pomeridiano al Comunale, è comunque un indice chiaro di come il cerchio si stia chiudendo e che tra i vertici societari si stiano iniziando a tirare le somme di una stagione altalenante. Il leggero fuoco che cova sotto la cenere è esploso in parte in sala stampa, quando un Luciano Moggi piuttosto adirato ha fatto il suo ingresso nel salone che solitamente ospita le conferenze tra giocatori e operatori dei mass-media.

Desideroso di chiarire alcune cose ed esternare il proprio malumore verso alcuni giornalisti, rei di avere scritto articoli non graditi ai vertici di corso Galileo Ferrarsi, Moggi ha dichiarato: “Appena siamo usciti dalla Champions League qualcuno di voi è risorto come un fiore, si vede che ad alcuni era rimasto qualche groppo sullo stomaco..”.

A provocare le ire maggiori un articolo che insinuava di una presunta lite avvenuta tra Tudor e Lippi alla vigilia del match con il Leverkusen, con l’allenatore che spingeva per fare giocare dall’inizio il gigante croato e quest’ultimo che rifiutava categoricamente di mettere a rischio la propria caviglia: “Tudor è un professionista serio e non se la sentiva di giocare subito, per cui non c’è nessun caso e nessuna polemica”.

A chi gli domanda se in caso di insuccesso in campionato Lippi potrebbe fare le valigie Moggi risponde così: “Se il nostro allenatore fosse costretto ad andarsene vorrebbe dire che la nostra è stata una stagione assolutamente fallimentare. Ma per ora non è certo così. Il nostro cammino, fino ad oggi, è stato più che onorevole, anche tenendo conto dell’eliminazione subita in Europa, dovuta ad alcuni nostri errori ma anche ai tanti infortuni che ci hanno privati di elementi chiave nella partita decisiva e non solo. Calciatori del calibro di Montero, Thuram e Del Piero, più gli squalificati Iuliano e Davids, non si possono regalare a nessuno. Per non parlare di Salas, fermo praticamente dall’inizio del campionato”.

L’argomento infortunati apre però un nuovo capitolo scottante, cioè il mancato acquisto nel mercato invernale di qualche rinforzo utile a sopperire alle forzate assenze: “La nostra filosofia gestionale – replica subito Moggi – è piuttosto chiara: noi cerchiamo di unire i risultati sportivi con quelli economici, senza rischiare il fallimento come sta invece avvenendo per altre squadre italiane. I nostri conti sono in perfetto ordine e la società è sana. Per quanto riguarda la gestione sportiva siamo ancora in corsa su due obiettivi su tre, a ridosso delle prime in campionato e con una finale di coppa Italia già nel cassetto. Penso che questi numeri parlino da soli”.

Il finale è riservato al Napoli, società strettamente legata al d.g. bianconero, che in questo momento sta attraversando un periodo turbolento per l’arresto del Presidente Corbelli: “Mi dispiace veramente molto, spero che si faccia chiarezza al più presto per il bene di tutti. La città e i tifosi lo meritano”.

Gli fa eco Ciro Ferrara: “Credevo che da quando il Napoli era passato nelle mani di un sola persona tanti problemi fossero svaniti. Invece non è così e ciò mi rattrista. Ripartire non sarà facile ma Napoli nel passato ha già dato ampia dimostrazione di sapersi rialzare dai momenti difficili”.

di Roberto Grossi