Miglino, da esiliato a protagonista

Marzo 1, 2002 in Sport da Redazione

Il Canavese di questi tempi, non sta vivendo un momento particolarmente felice. Il distacco dalla capolista Ivrea è ormai difficile da colmare, e in società c’è già chi inizia a recitare i primi mea culpa. Nonostante tutto però qualcuno sta vivendo il suo anno d’oro, dal punto di vista strettamente personale. Stiamo parlando di Marco Miglino, portiere storico della vecchia guardia Sangiustese, inizialmente messo ai margini dall’arrivo di Trombini. Dal mese di novembre però, Miglino si sta prendendo una piccola grande rivincita. Prima ha sostituito brillantemente Trombini durante l’infortunio, poi è riuscito a diventare, in pianta stabile, titolare inamovibile del Canavese. Per di più se domenica scorsa non è arrivata la sconfitta con la Sanremese, Gianni Frara deve ringraziare proprio il suo portiere, capace di salvare il risultato al 94′.

Marco, rientrare in squadra a 30 anni, dopo essere stato messo fuori rosa deve essere stata una bella soddisfazione.

Sicuramente si, io comunque ero sempre tranquillo, sono sempre rimasto a disposizione, certo che allenandomi bene, qualcuno si sarebbe di nuovo accorto di me.

Quindi sono rientrati tutti i malintesi estivi, con la società. Hai mai pensato seriamente di andartene?

La società non mi ha mai venduto. E’ stata dura all’inizio, ma poi mi sono rimboccato le maniche e i risultati si stanno vedendo.

Non si può dire altrettanto per la squadra, dove sta il problema di questo momento?

Probabilmente abbiamo patito un po’ troppo la sconfitta di Savona, che ci ha quasi tagliato fuori dalla lotta per la vittoria finale. E’ chiaro che adesso per noi è difficilissimo perché abbiamo due squadre da superare, che stanno viaggiando a ritmi altissimi.

Mentre il Canavese, con gli stessi punti di dodici mesi fa non riesce a tenere il passo.

Quest’anno era necessario fare un piccolo salto di qualità, finora non ci siamo riusciti. Abbiamo perso un paio di partite di troppo, ora però bisogna ritrovare in fretta il morale perché il campionato non è ancora finito.

Anche le voci su un possibile addio di Gianni Frara, non aiutano di certo a ritrovare serenità.

Personalmente è una cosa che non mi tocca. Non so come la pensino i miei compagni, ma io a queste cose non ci bado. I discorsi sul futuro sono ancora prematuri, mancano dieci giornate alla fine della stagione.

Veniamo all’argomento Trombini, lui era il portiere destinato a fare il titolare, ora le cose sono cambiate. Com’è il tuo rapporto con lui?

Normale, c’è stima reciproca. Ci alleniamo bene insieme durante la settimana; direi che c’è una buona concorrenza leale.

di Paolo Robino