Lippi: una Juve da grandi appuntamenti

Ottobre 18, 2002 in Sport da Roberto Grossi

“Anche a meno sette nulla sarebbe compromesso”. Mette le mani avanti Marcello Lippi alla vigilia del derby d’Italia, consapevole che gli infortuni e le condizioni fisiche non perfette di alcuni dei suoi potrebbero incidere alquanto sull’esito dell’incontro e che un’eventuale sconfitta può anche essere messa in preventivo. Senza gli indisponibili Trezeguet (il francese sta continuando il programma di recupero), Montero e Pessotto, nemmeno convocati, con Tacchinardi squalificato dalla prova-tv e con Di Vaio, Zambrotta, Moretti, Conte e Tudor a mezzo servizio, il tecnico viareggino deve infatti fare buon viso a cattivo gioco. Senza considerare che, dall’altra parte della barricata, Cuper può invece contare su una formazione molto meno raffazzonata e ‘appesantita’ dagli straordinari. Vieri, Coco e Toldo sono infatti freschi come rose dopo aver marcato visita a Trapattoni e questo, aldilà delle dichiarazioni ufficiali, ha provocato non pochi mugugni nell’ambiente di corso Galileo Ferraris.

Con gli uomini quasi contati, la formazione, a grandi linee, non dovrebbe riservare sorprese: davanti a Buffon la linea difensiva sarà composta da Thuram, Ferrara, Iuliano e Birindelli; a centrocampo Camoranesi, Tudor (o Conte) e Davids; in attacco Nedved a spalleggiare la coppia Del Piero e Salas. Zalayeta, Zambrotta e Di Vaio ‘scatteranno’ dalla panchina pronti a dare il loro prezioso contributo nella ripresa, quando le energie degli undici di partenza cominceranno ad esaurirsi: “Devo gestire questo momento particolare con molta saggezza – continua Lippi – e portare tutti al massimo della forma. Quando recupereremo gli infortunati state certi che vedrete una squadra competitiva su tutti i fronti”.

Per adesso bisogna quindi accontentarsi, ma sbaglia chi pensa ad una formazione concentrata solo sulla Champions League: “A San Siro mi aspetto una Juve da grandi appuntamenti. In campionato non siamo partiti bene ma quando giochi tante gare a distanza di pochi giorni è normale avere qualche battuta d’arresto. L’Inter, ad esempio, ha iniziato alla grande nel torneo nazionale ma in coppa non è andata altrettanto bene. Non vedo quindi grandi differenze tra noi e loro: più o meno abbiamo fatto gli stessi punti”.

Una cosa è certa: infortunati a parte, i tanti nazionali rientrati alla base solo giovedi non hanno permesso al tecnico bianconero di preparare al meglio il big-match di Milano: “All’Inter cominceremo a pensarci da domani mattina (questa mattina n.d.r.): la nostra non è incoscienza o presunzione ma solo un modo per smaltire le tossine fisiche e psicologiche di chi ha dovuto fare gli straordinari. D’altronde quando hai di fronte l’Inter gli stimoli vengono da soli, bastano pochi minuti”.

Sulle polemiche che da sempre accompagnano questa partita, Lippi preferisce ammorbidire i toni (“Spero che dopo il 90′ si parli solo dell’aspetto tecnico”) ma non disdegna una decisa replica a Cuper, ‘reo’ di aver dichiarato che lo scudetto non lo ha vinto la Juve ma è stata l’Inter a perderlo: “Mi permetto di non essere affatto d’accordo con lui: se è vero, come è vero, che all’ultima giornata erano ancora tre le squadre che potevano giocarsi il tricolore, questo significa che tutte e tre sono state brave e meritevoli di vincerlo”.

Più chiaro di così…

di Roberto Grossi