Letteratura dal Nord-Europa

Giugno 3, 2005 in Libri da Redazione

Nord-EuropaL’affinità elettiva nata con la letteratura scandinava ha segnato per sempre la vita professionale di Emilia Lodigiani. La casa editrice Iperborea, nata nel 1988, persegue l’ambizioso obiettivo di promuovere la letteratura del Nord-Europa in Italia.

Signora Lodigiani lei è stata una delle prime a pubblicare in Italia autori scandinavi. Perché il nostro paese non si è mai interessato alla letteratura del Nord Europa?

In primo luogo, il pregiudizio negativo sui Paesi Scandinavi: si pensa a Bergman, alla sensazione di buio, all’elevato tasso di suicidi. Negli ultimi tempi ciò rischiava anche di determinare la scomparsa di questa letteratura. A ciò va aggiunto il fattore traduzioni: illeggibili! Ho cominciato con i contemporanei, andando in giro per le fiere e le manifestazioni letterarie europee in cerca dei nomi interessanti. Poi ho deciso di pubblicare anche i classici, proprio per dimostrare che questa strepitosa realtà attuale poggia su un’antica cultura. Iperborea è nata quando la simpatia per la Scandinavia cominciava a prendere piede anche in Italia. Gli autori sono delle persone splendide. Il caso più incredibile è stato quello di Björn Larsonn: mentre il suo libro era in lettura da me, mi ha contattato l’editrice svedese e mi ha avvisato di affrettarmi a decidere perché c’erano altri editori italiani interessati. A quel punto ho deciso di seguire il mio istinto e di pubblicarlo. Ho saputo a posteriori che aveva ricevuto un’offerta da un grosso editore pari a dieci volte la mia: Bjorn ha scelto Iperborea, seguendo la propria etica professionale. Consultandosi con la sua agente, lei gli ha detto: “Beh… io ho dato un’opzione a Iperborea quindi professionalmente mi sento legata a loro, però sei tu che devi decidere”. E Björn, risoluto, conclude: “Segui la tua professionalità”. Non si è nemmeno soffermato a pensare al fatto che avrebbe potuto guadagnare molto di più.

Si è parlato di difficoltà legate alla traduzione…

Ci sono molti traduttori e dopo vent’anni finalmente cominciano a migliorare. Purtroppo l’università italiana insegna come “non tradurre” e i peggiori traduttori sono proprio i professori.

Che posto occupano le donne nella letteratura scandinava?

Nei paesi nordici le autrici sono in gran parte gialliste e questo è un genere che non mi appassiona particolarmente. So, però, che molte di loro sono pubblicate anche in Italia da altri editori.

A proposito di avventure, come vede il futuro di Iperborea?

Ci penso spesso, anche perché io invecchio e mio figlio comincia ad interessarsi all’attività. Anche per quanto riguarda gli autori, adesso c’è una nuova generazione molto interessante che si sta facendo avanti. Chissà… forse è arrivato il momento di espandersi… forse i miei otto titoli non bastano più!

Per ulteriori informazioni, visitate il sito:

www.iperborea.com

di Stefania Leo