Lella Costa e l’intelligenza del cuore

Agosto 26, 2007 in Medley da Redazione

Lella CostaMargherita non ha mai avuto un primo amore. Le prime passeggiate, i primi baci appassionati, la piccola quotidianità che rende speciale la vita insieme.

Margherita ha sempre fatto tutto per soldi, l’amore non era altro che una transazione, uno sporco affare.

Ma questa volta no. Questa volta, per Alfredo, è diverso. Potrebbe morire per lui. E, in effetti, sarà quello il suo destino.Perchè Alfredo ha affrontato la società, per stare con lei. Non ha ascoltato il padre, gentiluomo di altri tempi, che lo ammoniva di lasciarla. Perchè certe donne vanno PAGATE, non amate.

Ma loro, ora, dell’Universo Immemore vivono quasi nel ciel…

Comprano una casa in campagna, lasciano la vecchia vita. Soprattutto Margherita, che vende tutto, pur di non pesare economicamente al suo uomo.

E la vita è stupenda… Finchè Lui, Il Signor Padre, non si rivela. Obbliga, con parole stupide e irrispettose, a far lasciare il proprio figlio. In nome di un onore che non esiste. Alfredo imprecherà, non comprenderà, la umilierà.

…. Alfredo…. Amami… Amami quanto io t’amo…. Addio…..

E Margherita soffrirà, piangerà, morirà.

Bella Traviata, sorridi al Desio…

Questo è il mio primo incontro con il capolavoro di Verdi. Incontro avvenuto grazie a Lella Costa, con il suo spettacolo “L’intelligenza del Cuore”. Lella Costa ripercorre l’Opera, cantando, citando, sospirando. Soffrendo. Molte risate, una sensibilità fuori dal comune. Parole tanto dolci da non poter evitare la commozione, alla fine. Un sorriso alle donne. A tutte le donne. Perchè essere traviate non è difficile, a questo mondo. Perchè Margherita rappresenta solo una di noi. E’ il simbolo della sofferenza, dell’amore perduto. Viviamo in un luogo di uomini, in cui la donna è il fiore più fragile e forte insieme. Donne come bambine, con il sorriso sincero offuscato dalla sofferenza.

E spesso dimentichiamo, e dimenticate, che ognuna di noi è stata, anche magari solo per un attimo, una splendida bambina.

di Alice Suella