La stregoneria torna in scena

Febbraio 23, 2007 in Spettacoli da Redazione

Un cortometraggio in quattro episodi, con tema centrale le masche, ovvero le “streghe”. Quattro racconti spassosi, quasi divertenti, senza la seriosità drammatica che di solito circonda le care e vecchie incantatrici. Via quindi i roghi, sale di tortura, feroci condanne, incubi notturni e altre amenità, ma spazio ad una riflessione intelligente e contemporanea. Certo la sfida non è da poco, perché la materia trattata permette tantissimo e la dispersione o persino la banalità possono essere sempre dietro l’angolo.

Invece il film di Pietro Giau è uscito indenne da tutte queste interferenze, e si presenta con eleganza e ironia nel difficile mondo della magia.

L’obiettivo è quello di riportare ai giorni nostri il fascino e il mistero delle antiche credenze popolari in Piemonte. Tradizioni che si sono conservate grazie alla trasmissione orale e ad antichi saperi che si perdono nella notte dei tempi. Per poterlo gustare in pieno ci si deve quindi in parte slacciare da una concezione scientifica e quantitativa della natura, e recuperare quel senso qualitativo del rapporto fra uomo e mondo. Una pianta, una sostanza, un decotto non sono elementi chimici che entrano nel nostro organismo per modificarlo sempre nello stesso modo, attraverso procedimenti sicuri. Sono elementi dalle potenzialità sconosciute, che modificano le loro proprietà in base a quanto siamo disposti ad accettarle. È tipico ad esempio, nelle vallate e in zone montane, dove l’impero del progresso è minore, associare alla raccolta e al consumo di erbe medicinali una formula di guarigione, una specie di invocazione. La formula innanzitutto serve per incanalare e ordinare le potenze della natura, e in secondo luogo è utile per creare un legame fra l’uomo e quella potenza stessa. Una magia senza parole, non è una vera magia. E il potere del linguaggio, il riuscire a chiamare le cose con il proprio nome, anche questo si perde nella notte dei tempi.

Ma quanto è cambiata la magia nel frattempo. Quattrocento anni fa un qualsiasi omeopata avrebbe forse rischiato la condanna al rogo per le sue “strane pozioni”, mentre oggi molti usufruiscono dei suoi prodotti senza preoccuparsi dell’Inquisizione. E allo stesso modo non ci rendiamo conto di una cosa, noi che siamo incastonati nella rivoluzione scientifica: non è detto che la scientificità sia l’unico punto di vista possibile.

Il film di Pietro Giau riprende tutte queste poetiche e le sviluppa secondo un personale punto di vista. Il primo episodio ad esempio, con protagonista Anna Cuculo, ha proprio come protagonista una maga-farmacista. Provare per credere. Ma le vicende si snodano in un susseguirsi di teatralità e invenzione, incastonate nei paesaggi delle Langhe piemontesi. È un cortometraggio, ma in fondo può essere considerato un lungometraggio, con i suoi 55 minuti.

Alla proiezione del film seguirà una breve conferenza sul tema, con interventi di specialisti e professionisti. L’antropologia sarà al centro della discussione, come una filosofia che rischiara il difficile mondo della magia, e il rapporto dell’uomo con l’ambiente che lo circonda.

Interessantissimo per tutti.

Effetto Masca – Stregoneria in Piemonte

TORINO – 23 FEBBRAIO ORE 21:15

Garage di Arte e Cultura “Nel segno del Graal”

Piazza Statuto, 15. Torino

Lungometraggio – Cineconferenza

INGRESSO GRATUITO

Basato sul testo di Donato Basca Langa magica

Regia e soggetto: Pietro Giau

Montaggio: Noemi Binda e Bamboo Production

Interpreti principali: Anna Cuculo, Angela Brusa, Adriana Innocenti, Fulvia Roggero

Interventi: Rossana Becarelli (Medico Antropologo), Sonia Olga Camerlo (Antropologa), Pietro Giau (Regista e attore), Rosalba Nattero (Musicista), Giancarlo Barbadoro (Scrittore)

Conduce: Gino Steiner Strippoli (Giornalista)

Info: Anna Cuculo Group tel. 011 561.91.29 – 347. 25. 47.687

Garage di Arte e Cultura tel. 011 530 846

di Davide Greco