La rivincita di Alex: dalla panchina al cielo

Giugno 14, 2002 in Sport da Roberto Grossi

31204(1)E adesso chi li ferma più tutti quelli che suggerivano a Trap di inserire Del Piero titolare sin dal primo minuto di questo mondiale? Nessuno. E probabilmente hanno ragione. Ci voleva il fuoriclasse bianconero per scardinare la porta della difesa messicana, apparsa stregata per gli altri attaccanti azzurri ma non per lui, che ha saputo aspettare il suo turno mugugnando dentro di sè, e a pochi minuti dalla fine ha piazzato con abilità da consumato bomber d’area la testata del campione, quella che ti risolve i problemi e che garantisce all’Italia di passare il girone eliminatorio al termine di una gara vietata ai deboli di coronarie. Voleva esserci a tutti i costi Alex in questa avventura; alla vigilia aveva dato alle stampe un libro fotografico in cui, tra le poche righe scritte, si evinceva chiaramente il suo desiderio di trascinare gli azzurri il più in alto possibile, dopo un Europeo in cui era stato colpevolizzato come il principale artefice della mancata vittoria.

Ma Trap non la pensava cosi, e allora via libera a Vieri, Totti, Inzaghi, e addirittura a Montella. Risultato: a pochi secondi dal termine l’Italia era fuori dai giochi. E i giapponesi attoniti a chiedersi che fine avesse fatto il numero sette, quello che avevano visto risolvere una coppa Intercontinentale giocata a Tokio dalla Juve, che quest’anno aveva vinto lo scudetto e che in quanto a popolarità non ha rivali (insieme a Baggio) nella terra del Sol levante. Non solo loro si facevano certe domande. Anche tanti italiani trepidanti davanti alla tv imprecavano contro il ct per il mancato utilizzo del talento veneto.

Poi, improvvisamente, la scintilla giusta nella testa del Trap, dettata probabilmente dalla disperazione: dentro Del Piero fuori l’impreciso Totti. Il tempo di scaldare il motore ed il miracolo è servito: spiovente dalla destra di Montella e Alex, con la forza di tutta la rabbia accumulata in interminabili minuti di panchina, sceglie il tempo giusto e con un colpo di testa di precisione scaraventa la palla dove il portiere messicano non può arrivare. E’ la fine di un incubo e il suo sguardo a fine partita è l’emblema della rivincita, ma senza polemiche: “E’ stupendo, se dovevo sognare qualcosa per questa gara speravo proprio che andasse cosi. Siamo qualificati, questa è la cosa più importante. Le decisioni arbitrali avverse? Crediti per il futuro…”.

Per Trap sarà ora difficile tenerlo fuori, ma per il momento può respirare: “Dio è giusto ed esiste! Non possiamo essere sempre penalizzati dalle sviste dei direttori di gara o dai loro assistenti. Del Piero? Ha fatto quel che serviva, avevo bisogno di energie fresche”.

Anche Carraro può finalmente tirare un sospiro di sollievo: “Sono contento soprattutto per i nostri tifosi – dichiara il numero uno della Federcalcio -, abbiamo avuto tanta sfortuna nel primo tempo, ma i giocatori hanno tenuto psicologicamente e meritano di passare il turno”.

di Roberto Grossi