La prova del cuoco

Settembre 8, 2002 in Libri da Gustare da Stefano Mola

Antonella Clerici, “La prova del cuoco”, Rai Eri, pp. 127, euro 9,30

30755(1)I vincoli. I vincoli sono importanti quanto la libertà. In letteratura, ad esempio: non è detto che essere totalmente liberi di raccontare sia più fecondo per l’immaginazione che imporsi per esempio di descrivere la stessa scena, però ogni volta da un punto di vista diverso. È quello che succede ad esempio in “Esercizi di stile”, di Raymond Queneau. La materia è apparentemente banale: il narratore incontra sull’autobus un ragazzo dal collo lungo e magro, che indossa uno strano cappello. Il ragazzo scambia qualche parola con un passeggero e poi prende posto su un sedile. Più tardi il narratore incontrerà di nuovo il ragazzo, intento in una conversazione con un amico a proposito di un bottone del suo soprabito. Queneau riesce a farne 99 versioni. Quella poetica, quella teatrale, quella botanica, quella medica, quella gastronomica…

Restando in Francia, Georges Perec ha scritto un romanzo (circa 78.000 parole), intitolato “La scomparsa”, in cui in nessuna parola compare mai la lettera “e”. Ovviamente, si tratta di un romanzo giallo.

Oppure pensiamo al sonetto. In un sonetto non è che possiamo fare quello che vogliamo. Abbiamo a disposizione due quartine e due terzine. Uno schema di rime, per non parlare della metrica. Vogliamo forse dire che “Tanto gentile tanto onesta pare” soffra per non essere una composizione libera da vincoli?

Paradossalmente, se accettiamo il fatto che la fantasia sia libertà, sembra che possa essere scatenata proprio dai vincoli, dalla presenza di un confine, di un limite: sia questo geografico, visivo, di mezzi, di tempo. Pensiamo all’Infinito di Leopardi, che parte proprio dalla constatazione di un vincolo: la “siepe, che da tanta parte/dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”. Senza quella siepe, che impedisce parzialmente allo sguardo di spaziare incondizionatamente, forse non avremmo uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi. Oppure, volando un po’ più basso, pensiamo ai giochi che riescono a inventare i bambini con pochissimo (o dovremmo dire riuscivano, visto la montagna di gadget e catoni animati da cui sono sommersi).

Ecco, questo mi è venuto in mente di fronte a “La prova del cuoco”. Quel che succede nella trasmissione lo sapete sicuramente tutti. Due cuochi si sfidano. Hanno a disposizione 20 minuti di tempo, e gli ingredienti che i concorrenti portano con sé. I cuochi non si sono messi d’accordo con i concorrenti sulla spesa: scoprono sul momento quello che c’è. Una bella sfida, due vincoli: di tempo, e di materie prime. Ma è proprio questo a scatenare la creatività e la fantasia, gli accostamenti apparentemente inconsueti e fecondi. Un bell’esempio di vincolo. E in questo volume ne troviamo 190 esempi, insieme alle brevi biografie dei cuochi che le hanno realizzate in trasmissione. Uno stimolo per superarci quando apriamo sconsolatamente il frigo alla ricerca di un’ispirazione, per andare oltre la pigrizia che ci fa scodellare nel piatto scatolette o surgelati. In fondo, 20 minuti non sono poi così tanti, no?

di Stefano Mola