La Mummia è tornata

Giugno 25, 2001 in Cinema da Redazione

“THE MUMMY RETURNS”, 2001, di Stephen Sommers con Brendan Fraser (Rick O’Connell), Rachel Weisz (Evelyn O’Connell), (Alex O’Connell), John Hannah (Jonathan Carnahan), Oded Fehr (Ardeth Bay), Patricia Velasquez, Arnold Vosloo (Imhotep), Dwayne Johnson ‘The Rock’ (Scorpion King)

24729Sin da quando “The Mummy” uscì nel 1999, ottenendo un incasso totale mondiale di 404 milioni di dollari, si cominciò a lavorare sul seguito, “The Mummy Returns”. Appena uscito il seguito, un terzo film è già stato preparato: nella cronologia degli avvenimenti della trama si colloca prima sia di “La Mummia” che di “La Mummia Ritorna”, ma Sommers dichiara che non si tratta di un vero e proprio preludio. “E’ in realtà un film a sé, diretto da Chuck Russell, che ha fatto The Mask ed Eraser”. Sarà centrato sulla figura del Re Scorpione che compare all’inizio de “La Mummia Ritorna” e vede come centrale l’esordiente attore – in realtà lottatore di wrestling – ‘The Rock’.

A parte l’esordio di The Rock come attore, il film ripropone come protagonisti Brendan Fraser e Rachel Weisz, stavolta sposati e con figlio, e accanto ad essi John Hannah, ad accentuare la comicità del film. Soprattutto grazie alla presenza di Hannah, “The Mummy Returns” è un blockbuster hollywoodiano leggermente divertente, dove “The Mummy” era un blockbuster hollywoodiano leggermente più divertente. Il pregio maggiore del seguito come dell’originale resta quello di non avere presunzioni, di presentarsi come intrattenimento puro senza vergogna. “Non ho mai fatto un seguito prima”, dice la laureata a Cambridge Rachel Weisz, la quale definisce il film “un grandioso, enorme cartone da popcorn e senza cervello”. Weisz da vergine si è trasformata in donna sposata e sexy, con la camicetta sbottonata al limite della decenza, per dare una “nozione molto commerciale di sessualità” (Weisz). Sommers d’altra parte si propone di girare un altro seguito, per cui tutto è già pronto, anche se Weisz ha dichiarato che non vi parteciperà. Fraser invece ci sarà, ma l’ultima parola è del pubblico: “Dovremo soltanto vedere come va. Se la gente ne vuole ancora deve solo gridarlo forte e chiaro”, dice Fraser.

“The Mummy Returns” è ambientata in parte in Marocco e Giordania e in parte a Londra (tra Tower Bridge e il British Museum). Il film parte da queste ambientazioni reali per creare gli effetti speciali, pressoché unico elemento su cui può far forza. Il regista Stephen Sommers dichiara “Fidatevi di me su questo punto. Garantisco che non vi troverete al cinema a dire “Vorrei che ci fossero più effetti speciali’”.

In una zona industriale a un’ora da San Francisco, artisti e animatori dell’Industrial Light & Magic di George Lucas hanno creato mostri come Imhotep, che ritorna persino più vile e corrotto che nel primo film, l’armata dei guerrieri di Anubis, altissimi, velocissimi e assetati di sangue, metà uomo e metà cane, the Scorpion King (il Re Scorpione) che appare enorme, metà uomo e metà scorpione alla fine del film.

“The Mummy Returns” non è un film di animazione. Il mondo creato “it’s a semi-synthetic world” (“è un mondo semi-sintetico”), dichiara John Berton, direttore della ILM. Lo scopo del lavoro del gruppo della ILM è quello di creare mostri digitali e di inserirli in contesti reali (più raramente in sfondi anch’essi digitali), cercando di ottenere la complessità e la credibilità delle immagini che si hanno in un film. Purtroppo il risultato non sempre coincide con le intenzioni e così, accanto a scene in cui gli effetti speciali sono incredibili, come l’inseguimento dei nostri eroi su un double-decker bus (il tipico autobus inglese rosso a due piani) da parte degli scagnozzi di Imhotep, ci sono scene come quella del Re Scorpione alla fine in cui gli effetti sono molto molto deludenti.

di Viviana Mazza