La Juve per i bambini del Sant’Anna

Novembre 26, 2003 in Sport da Roberto Grossi

Una sala stampa del ‘Delle Alpi’ gremita di ospiti e giornalisti come poche altre volte è accaduto ha registrato questa mattina la presentazione dell’iniziativa voluta dalla Juventus in favore del reparto Neonatologia dell’Azienda ospedaliera “Regina Margherita-Sant’Anna” di Torino.

Presenti per la Juventus l’intera dirigenza di corso Galileo Ferraris (e i giocatori Pessotto e Thuram) e per l’Ospedale “Sant’Anna” la professoressa Maria Sandrucci e il dottor Daniele Farina, responsabile del reparto Terapia Intensiva.

L’iniziativa è nata coinvolgendo le mogli di calciatori di spicco della società bianconera (Emanuela Bettega, Franca Agricola, Paola Ferrara e Reana Pessotto) e, seguendo la linea dei progetti passati (l’ospedale ‘Gaslini’ di Genova, 4,5 milioni di euro raccolti) il contributo della Juve sarà caratterizzato da una serie di iniziative portate avanti esclusivamente dalla squadra e dai singoli calciatori.

Il primo esempio è il calendario del 2004: dodici immagini per dodici mesi con i giocatori bianconeri protagonisti in fotografia nel mondo dell’ippica (il progetto è chiamato ironicamente “Dopo cent’anni abbiamo deciso di darci all’ippica”).

Il calendario sarà distribuito il 20 dicembre come allegato di un noto magazine italiano.

Entusiasti i commenti di tutti i protagonisti, per primi i calciatori: Crediamo molto in questo progetto – ha dichiarato Pessotto – e al pari di ciò che siamo riusciti a fare per il Gaslini speriamo di ottenere gli stessi risultati. I bambini lo meritano, e il marchio Juve ha un fascino irresistibile per loro e per chi deve aiutarli: bisogna sfruttarlo appieno.

Thuram: “i>Siamo orgogliosi di poter essere solidali nei confronti di chi ha bisogno. Nel mondo, specie in questo momento, c’è bisogno di atti concreti, di gesti positivi nei confronti dei più deboli e il calcio deve attivarsi il più possibile in questa direzione.

La professoressa Sandrucci, definita ‘la mamma di tutti i pediatri’, ha definito lo sport, e in particolare il calcio e la Juventus, un motore essenziale per risolvere tanti problemi dei bambini: A tanti di loro, per farli distrarre un po’ gli si chiede per quale squadra facciano il tifo e tantissimi sono juventini. E quando parlano della Juve si divertono un mondo.

Antonio Giraudo ha tenuto a precisare che sono ormai dieci anni che la Juve guarda con attenzione al mondo del sociale e questo ha fatti si che il settimanale ‘Vita’ ci abbia assegnato per tre anni consecutivi lo scudetto della solidarietà.

Il progetto, che sarà portato avanti dal Comitato Crescere insieme al Sant’Anna prevede la ristrutturazione del reparto di Neonatologia attraverso un processo di adeguamento agli attuali standard qualitativi internazionali, cercando soluzioni strutturali ed organizzative adatte a favorire l’umanizzazione e la familiarità delle cure e il benessere psico-fisico sia dei fruitori del servizio, cioè i bambini e le famiglie, che di coloro che nel reparto lavorano quotidianamente. I principi concettuali su cui è stato pensato il reparto sono la ‘care’ e la ‘family centered care’ che consistono nel considerare il neonato nella sua globalità e nel valutare le sue necessità non limitatamente alle cure mediche, ma anche ai rapporti psico-affettivi ed alle relazioni familiari. Da questo deriva il voler facilitare l’accesso dei genitori nel reparto, sia in termini di tempo (accesso libero) sia in termini di ambiente che garantisca l’umanizzazione e la personalizzazione delle cure.

di Roberto Grossi