La Fondazione Mazzotta omaggia Kirchner

Maggio 15, 2002 in Medley da Sonia Gallesio

30784La mostra sull’opera di Ernst Ludwig Kirchner allestita negli spazi espositivi della Fondazione Antonio Mazzotta, che in otto anni di attività ha presentato numerosi eventi di grande successo ed importanza, si può considerare una vera e propria antologica. L’iniziativa si colloca in un contesto ampio, quale parte integrante di un progetto divulgativo vasto e lungimirante – avviato nel 1999 con una collettiva dedicata ai pittori della Brucke – che permetterà via via di approfondire i singoli trascorsi delle maggiori personalità che hanno donato vita e colore all’espressionismo tedesco. Le opere presentateci, oltre a provenire da svariate raccolte private, giungono da due importantissimi musei: il Brucke-Museum di Berlino, che in Germania possiede la collezione kirchneriana più vasta, e il Kirchner Museum di Davos in Svizzera, primo al mondo per la quantità ed il pregio dei pezzi acquisiti. Kirchner, che tanti ricordano quale il “pittore delle scene di strada berlinesi”, è un artista completo, un assiduo sperimentatore, un uomo dalla sensibilità attenta e tormentata. Fortemente motivato, geniale, di grande animosità ed energia, è però anche pervaso da numerose contraddizioni e condizionato da un radicato disagio psicologico. Pittore, incisore, scrittore e fotografo, si rivela profondamente ricettivo nei confronti delle varie esperienze artistiche contemporanee e passate, accumulando, durante i suoi viaggi, un bagaglio ricco e nutrito che gli fornirà svariati spunti: conoscerà l’opera di V. van Gogh, Klimt e Matisse. Si lascerà sedurre ed incalzare, inoltre, da numerose culture extraeuropee – prime fra tutte quella messicana e quella africana. Negli anni della sua formazione riscopre la tradizione xilografica tedesca, facendola rifiorire: sarà nel campo della grafica a stampa, in prevalenza proprio nella xilografia, che subirà in modo rilevante gli influssi di Munch e Kandinsky.

30785(1)La mostra, curata da Magdalena M. Moeller e da Roland Scotti, ci fornisce un tracciato ben impostato e piuttosto completo del percorso evolutivo di Kirchner, presentando opere riguardanti ogni suo maggior mutamento stilistico, dal 1905 al 1938. L’insieme realizzato, costituito da circa 150 pezzi, ci offre non solo numerosi esempi di grande pittura ma anche di pregevole grafica e disegno. Schizzi, oli, pastelli, litografie e acqueforti documentano in maniera nutrita la tipica produzione berlinese kirchneriana, dalle note “scene di strada” ai guizzanti flash di fervore cittadino. Tra le opere di maggior rilievo, da ricordare “Artista – Marcella” del 1910, grande e noto capolavoro nel quale si rileva un’incisiva semplificazione delle forme – quasi aspirante alla monocromia ma dall’intensa luminosità. Da segnalare, inoltre, le xilografie a colori facenti parte del grande ciclo “La meravigliosa storia di Peter Schlemihl” (1915), nell’ambito del quale figurano importantissimi pezzi quali “Battaglie – tormenti d’amore”, “La vendita dell’ombra” e ancora “Schlemihl nella solitudine della stanza”. La realizzazione di queste opere trae spunto dal celebre racconto del 1814 di Adalbert von Chamisso e rivela la profonda identificazione del pittore con il suo protagonista, il quale vende la propria ombra al demonio. Il dipinto “Le tre vecchie signore” (1925-1926) ripropone il motivo caratterizzante di una serie di fotografie scattate dallo stesso Kirchner alle sorelle Ruesch. I soggetti rappresentati assumono qui parvenze monumentali e qualità statuarie – trasferendo profonda dignità e forza nonché manifestando un’energia e un orgoglio speciali, derivanti da secoli di tradizione e dal rapporto stretto con la montagna. A chiudere simbolicamente la mostra è presente “Gregge di pecore” (1938): la tela, essendo stata ritrovata sul cavalletto durante il rinvenimento del cadavere dell’artista suicida, viene abitualmente considerata l’ultimo lavoro di Kirchner.

Kirchner e la Brucke espressionista

La piena maturità kirchneriana

Ernst Ludwig Kirchner – Fondazione Antonio Mazzotta

Foro Buonaparte, 50 Milano

Dal 23 febbraio al 9 giugno 2002

Orari: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.30; martedì e giovedì dalle 10.00 alle 22.30; chiuso lunedì

Per informazioni: 02878197 o [email protected]

Catalogo: edizioni Gabriele Mazzotta

di Sonia Gallesio