La donna dell’anno

Novembre 27, 2003 in Attualità da Adriana Cesarò

Donna anno 2003Ad Aosta, presso il Castello di Montfleury, la Giuria del Premio internazionale “La Donna dell’anno” – giunto quest’anno alla sua sesta edizione e il cui tema è “L’attività di volontariato nell’assistenza e cura dei malati”, presieduta dal Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta Ego Perron e dalla Principessa Maria Gabriella di Savoia, ha preso in esame le ventinove candidature proposte dai vari organismi nazionali ed internazionali, indicando le seguenti tre finaliste: Suor Maria Grazia Faccioli, Suor Nirmala e Marilena Pesaresi. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti e del Premio “La Donna dell’anno” si svolgerà venerdì 5 dicembre prossimo, a Saint-Vincent, e ciascuna delle finaliste riceverà un premio in denaro pari a 10.000 Euro, oltre ad una pergamena recante la motivazione e ad un’opera di un artista valdostano.

Le candidature di questa edizione – sottolinea il presidente Perron – dimostrano del grande numero di donne che si adoperano giorno dopo giorno per migliorare concretamente le condizioni di vita delle fasce deboli della società, e in particolare dei malati. Ognuna di esse è un esempio da seguire e le tre finaliste sono una parte di questo mondo silenzioso che permette a tante persone di sopravvivere e avere un minimo di futuro.

Suor Maria Grazia Faccioli è nata a Villafranca di Verona nel 1947 e all’età di 23 anni diventa missionaria nell’Istituto delle Missionarie e Comboniane. Nel 1980 approda in Equador per svolgere l’assistenza in un ospedale nella provincia più povera del paese, Esmeraldas. Diventa all’occasione medico, ostetrica, anestesista e anche architetto e muratore. Successivamente viene inviata in una zona all’interno della foresta per rimettere in sesto un minuscolo dispensario che riesce a trasformare in un poliambulatorio. In 23 anni si è prodigata instancabilmente e con totale dedizione al servizio degli ammalati delle aree più emarginate dell’Equador.

Suor Nirmala è nata nel 1934 in un piccolo luogo chiamato Durando, nello Stato orientale indiano del Bihar, da genitori nepalesi. Dal 24 maggio del 1958 è entrata nelle Missionarie della Carità di Calcutta dove ha seguito l’opera di Madre Teresa di Calcutta, di cui ha raccolto l’eredità spirituale, succedendole anche nella carica di Superiora delle Missionarie della carità, le suore che dedicano la loro vita a favore dei poveri e dei malati. Si è laureata per aiutare legalmente i poveri, ma non ha mai esercitato la professione. Dal giorno della morte di Madre Teresa ha contribuito ad aprire una sessantina di nuove case per malati, anche a Gerusalemme.

Marilena Pesaresi è nata a Venezia nel 1932 e dal 1963 ha rivolto la sua attenzione ai problemi africani, raggiungendo la missione di Chirudu, in una zona di confine dello Zimbawe. Da allora ha svolto la sua straordinaria attività in diversi luoghi di quel paese africano, e in particolare nell’ospedale Luisa Guidotti di Mutoko, in cui si è adoperata totalmente a favore della popolazione. Durante la sua quotidiana opera si prende cura di ogni malato, tanto che la popolazione del luogo la chiama “La donna dal cuore grande” e “Il leone che sa”. Il suo ultimo progetto è un reparto per i malati terminali di Aids.

di Adriana Cesarò