Jim Black

Febbraio 27, 2003 in Spettacoli da Redazione

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Dopo la riuscitissima “invasione” del Teatro Regio per l’omaggio a Miles Davis della stellare formazione di Enrico Rava, Linguaggi Jazz torna alla propria cornice abituale ospitando (sabato 1 marzo, ore 21.15) il quartetto di Jim Black.

AlasNoAxis – questo il singolare nome del progetto del batterista newyorkese – è materiale sono obliquo, volutamente “inquieto” e allusivo che destruttura le forme (non a caso AlasNoAxis è un gioco di parole proprio sulla mancanza di un asse), una musica in cui i ruoli si invertono, in favore di poliritmie e di suggestioni di ogni tipo, ora lacerante (grazie alle distorsioni della chitarra) ora dolce e quieta (grazie alle linee del sax).

Gli ascoltatori ritroveranno atmosfere “zappiane” ma anche lo stimolo dell’improvvisazione nella quale, per prima, spiccherà la creatività di Black, scuola DeJonhnette ma anche tanta sperimentazione al fianco di personaggi del calibro di Tim Berne, Uri Caine e Dave Douglas.

Un artista a tutto tondo, più che un “semplice percussionista”, che si avvarrà di supporti elettronici e multimediali ma soprattutto di un trio di musicisti che esploreranno con lui gli spazi multidimensionali della creatività: Chris Speed, sassofonista e clarinettista di spicco dell’avanguardia newyorkese che declina la lezione di Ornette Coleman applicandola a svariati contesti musicali, cui si uniranno gli islandesi Skuli Sverrisson (al basso) e Hilmar Jenson (chitarra elettrica).

Il jazz del terzo millennio, dunque, che nel far tesoro della propria storia (da sempre fatta di esplorazione di forme e contenuti), sposta ancora più avanti il proprio orizzonte sonoro e sensoriale.

AlasNoAxis

Jim Black, batteria e laptop

Chris Speed, sax tenore e clarinetto

Hilmar Jenson, chitarra

Skuli Sverrisson, basso e laptop

di Ober