Isaiah Thomas, una leggenda guiderà Indiana

Febbraio 12, 2001 in Sport da Federico Danesi

L’Indiana, si sa, è la patria mondiale del basket e qui i tifosi sono molto ben abituati; passare da una leggenda all’altra per loro non sarà una grossa tragedia. Perché adesso è ufficiale: Isaiah Thomas sarà dalla prossima stagione il sostituto di Larry Bird sulla panchina dei Pacers vicecampioni del mondo.

Trentanove anni, 12 volte all star, due campionati Nba con Detroit (1989-1990), conditi dal titolo di MVP delle finali ’90, Thomas è alla sua prima esperienza da capo allenatore. “Abbiamo scelto Isiah -ha dichiarato il presidente di Indiana Donnie Walsh- per le sue qualità sia come persona che come giocatore. Credo che possa avere la personalità giusta, l’intelligenza e la determinazione per avere successo come allenatore nell’Nba”. Il tutto per la non disprezzabile cifra di 20 milioni di dollari (40 miliardi) per i prossimi quattro anni.

I Pacers hanno provato sino alla fine a convincere Larry Bird, ma la decisione del più grande giocatore prodotto dall’Indiana è stata irremovibile, anche se per la prima volta aveva raggiunto a giugno la finale per il titolo. Così la società si è rivolta a Thomas, contattato a dire il vero già durante i playoff della stagione appena conclusa. L’ex capitano dei Pistons, dopo aver lavorato un paio di stagioni a Toronto, si era appena liberato di una proprietà ingombrante come la Cba, ed ecco la nuova avventura.

Per lui, prodotto dell’università di Indiana, dove Bobby Knight l’aveva portato da Westchester, Illinois, sua città natale, un nuovo ritorno a casa. “Capisco benissimo -ha dichiarato- quale posto speciale sia l’Indiana per il basket per la tradizione che questo sport ha qui”. costa rica E ancora: “Il mio lavoro sarà principalmente quello di far crescere i nostri giocatori più giovani, far tirare fuori il meglio dai nostri veterani e arrivare a quel risultato che la franchigia non ha finora mai raggiunto”.

Come a dire il titolo Nba. Certo che il compito non sarà affatto facile, perché la concorrenza ad Est potrebbe essere più agguerrita, ma soprattutto perché Thomas si troverà a che fare con una squadra che definire stagionata è quasi eufemistico. Reggie Miler, Mark Jackson, Rik Smits, Sam Perkins: tutti giocatori più vicini ai 40 che ai 30, tutta gente sulla quale costruire un futuro sarà arduo. domain generator site headers In più i due migliori elementi dei playoff, Jalen Rose e Austin Croshere, rientrano nella lista dei free agents e quindi ci vorranno parecchi soldi per convincerli a restare.

Ma questi sono discorsi di domani: l’oggi è rappresentato dal grande rientro di Isaiah, uno che a noi amanti di questo sport ha regalato emozioni intense e giocate di classe sopraffina. A ottobre, un mese prima di cominciare la stagione ufficiale, Thomas, già votato tra i 50 migliori di sempre, entrerà nella Hall of Fame. A Indiana si augurano che non sia un traguardo, ma un punto di partenza.

di Federico Danesi