Iole e il mare

Agosto 17, 2006 in il Traspiratore da Redazione

Per vedere in trasparenza

viene chiesta la parola segreta.

E’ stato anagrammato il silenzio.

Un popolo di nomadi si sposta

con tutti i propri morti.

Attonita la civetta scruta i dormienti.

Sprazzano i bagliori delle origini,

il fuoco della grotta,

la selce acuminata,

la preghiera al sole.

Iole in riva al mare,

impressa nello sguardo

come un graffito preistorico.

Un andare a lei e un trattenersi,

un accenno di onde,

un possibile giaciglio di sabbia, assaporando solo il desiderio,

madonna della visione,

senza pietà o dolore,

lontana dal figlio.

L’uomo si prosciuga

nel contemplarla

le stalattiti dei suoi umori,

gli affetti infranti, imbrattati, raccolti

come dai caduti le spoglie belliche,

la ruvida lima dell’acqua,

passione come sale,

amore sommerso, indurito,

barriera dei fondali,

rosso corallo.

Iole, e lo stallo dell’aquila in volo,

il resto della vita

un lento planare,

un tendere declinando,

polo fatale d’attrazione,

la mano sulla forma di pane,

il bicchiere di vino sorseggiato,

un cenno, un saluto,

lei che già volge le spalle, s’incammina, sbiadisce,

e il cuore tocca terra

come un aquilone

col filo spezzato.

Il Traspiratore – Numero 58

di B. Salmeri