Insegniamo a volare alle galline

Marzo 21, 2004 in 006 da Redazione

La Gallina volanteIl verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con altri verbi: il verbo amare, il verbo sognare…

Naturalmente si può sempre provare. Amami! Sogna! Leggi!

Leggere è una cosa del tutto normale, una sorta di risposta fisiologica del nostro corpo ad innumerevoli bombardamenti di bisogni e desideri. Ordinare di aprire un libro non è certo cosa necessaria quando davanti a te c’è lo straordinario romanzo d’esordio di Paola Mastrocola, “La Gallina Volante”.

Vincitore di numerosi e prestigiosi premi letterari, l’opera, nonostante siano passati alcuni anni dalla sua pubblicazione, continua ancora a stupire, ad incantare, a far riflettere, ad insegnare.

Un libro ben fuori dal comune quello della Mastrocola, non solo perché intelligente e ben scritto ma, cosa sempre più rara, perché umano. Carla, quarant’anni, insegnante di lettere in un liceo di Torino, è la voce narrante di questo romanzo, scandito dai tempi di una anno scolastico.

Al centro della vicenda ci sono i problemi quotidiani che deve affrontare la nostra insegnante, tra allievi, colleghi, genitori, ma soprattutto il rapporto intenso e profondo che instaura con un’ allieva particolarmente sensibile ed intelligente, Tanni.

Nasce fra loro una sorta di magica e tenera complicità che porterà la ragazzina a confessare una difficile situazione familiare. Con lei Carla condividerà un progetto apparentemente folle, cui ha dedicato tempo e passione: quello di far volare le galline che alleva nel giardino di casa.

Ma questo è, in realtà, solo uno dei tanti stratagemmi che l’autrice adopererà per esprimere un concetto ben più complesso e un desiderio ben più profondo: la possibilità di dar voce ed anima ai propri sogni, la sfida continua e dura contro la realtà e le sue delusioni che, come tutte le delusioni, sono destinate a svanire come vapore sui vetri, se sarà il coraggio a vincere sulla paura.

Con uno sguardo tenero e ironico sul mondo della scuola, Paola Mastrocola racconta con brio e spigliatezza le sue avventure; ama la poesia e gioca con la parola per dar voce ai suoi sentimenti. Il suo pollaio è una fabula tenera e malinconica, quasi marcovaldiana .

Con linguaggio semplice, tipico della quotidianità, e nel contempo vasto ed articolato, l’opera riesce ad insegnare, a dare consigli, come una sorta di vecchio libro di saggi.

Sarà la continua e reale vena da insegnante della nostra autrice ad influenzare sempre e comunque le sue opere.

Dopo “La Gallina Volante” anche “Una Barca nel Bosco” si configura come un romanzo pedagogico. Qui, come nel suo primo lavoro, è di nuovo un giovane di talento ad essere isolato in una scuola alquanto disastrata.

“La Gallina volante” è una delle storie più esilaranti, beffarde e commoventi del nostro tempo che riesce sempre, nelle sue duecentoventi pagine, a mantenere aperta la curiosità del lettore, ad accrescere il suo coraggio, a rendere viva in ogni istante la sua disponibilità al “volo”, a dispetto di ogni recinto.

di agente Giuliana Disanto