Infinitamente al di là del sogno

Novembre 1, 2004 in Arte da Marinella Fugazza

Museo MontagnaInfinitamente al di là del sogno, un titolo poetico e suggestivo per rappresentare il sentimento, lo stupore e la meraviglia dei nostri predecessori alla vista delle prime immagini fotografiche alpine. I ghiacciai, le creste, le vette, il “caos” del paesaggio dell’alta montagna dove la natura era la protagonista assoluta e l’uomo una “formica” rispetto alla grandiosita’ del panorama. Un ideale romantico di scoperta, conoscenza e sfida dell’ambiente montano che l’uomo si apprestava a conquistare. Fotografie lontane anni luce dalla quasi finta perfezione delle immagini di oggi dove l’uomo e’ ritratto in primo piano rispetto alla maestosità del paesaggio dal quale è circondato.

Un tuffo nel passato con la mostra aperta al pubblico dal 1° ottobre al 14 novembre 2004 al Museo Nazionale della Montagna di Torino al Monte dei Cappuccini. Curata da Pierangelo Capanna L’esposizione è costituita da un nucleo di ventidue stampe fotografiche che costituiscono alcuni degli esemplari più rari e importanti della prima stagione della fotografia di soggetto alpino e montano in genere; esse sono tutte accuratamente riprodotte nel catalogo edito nella collana dei Cahier Museomontagna. A diciassette nuove acquisizioni, rese possibili dal generoso contributo della Compagnia di San Paolo di Torino, si affiancano altri esemplari già facenti parte del Centro Documentazione del Museo il quale si conferma così come una delle più importanti raccolte fotografiche a livello internazionale sulla montagna.

La cronologia delle opere, tutte comprese tra il 1853 ed il 1868 e la rilevanza degli autori presenti, da Edouard Baldus ai Fratelli Bisson, da Charles Marville a Giorgio Sommer, dal piemontese Alberto Luigi Vialardi sino ai più rari Victor Muzet e John Stewart, consentono di verificare in tutta evidenza lo stupore dello sguardo ottocentesco che, per la prima volta, conosceva l’emozione che nasce dal confronto coi grandi panorami alpini e di misurarsi, ancora oggi, col grande fascino che queste immagini esercitarono sui contemporanei al loro primo apparire. Furono ammirate alle grandi Esposizioni Universali come quella di Parigi del 1855 o fatte circolare sotto forma di eleganti album e raccolte, che prefiguravano sontuosamente l’odierna editoria geografica e di viaggio, in un contesto fortemente segnato dal sentimento romantico della natura incontaminata o quasi: dalle Alpi all’allora nuovo soggetto costituito dai paesaggi dei Pirenei, documentati in mostra da ben tre stampe. L’alto livello qualitativo e stilistico delle immagini ci riportano anche alla “fatica fisica” dell’artista nel realizzare queste fotografie: pesanti apparecchiature fotografiche a lastre e cavalletti ingombranti erano il corredo per realizzare opere che oggi sono definite dal Museo della Montagna “Infinitamente al di la’ di ogni sogno”.

Orari: tutti i giorni dalle 9,00 alle 19,00

Biglietti: intero euro 5,00; ridotto euro 3,50; soci CAI 2,50.

di Marinella Fugazza