Il viaggio astrale

Gennaio 10, 2003 in Racconti da Tiziana Fissore

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Mentre mi accingo a scrivere questo racconto, sono pienamente cosciente della reazione che potrà avere chi eventualmente avrà la bontà di leggerlo. La maggior parte di queste persone penserà che sia frutto di fantasia o che abbia tentato di far colpo con una “sparata”, invece tengo a precisare che si tratta di una cosa vera, accadutami circa 15 anni or sono.

Era una sera come tante altre, forse ero particolarmente stanca, talmente stanca che dopo aver letto poche pagine del libro che tenevo in mano (ho l’abitudine di leggere sempre prima di addormentarmi, vuoi perché mi piace, vuoi perché per me è come fare un po’ di palestra mentale quotidiana) il mio corpo perse consistenza. Volevo rimettere il libro sul tavolino ed a stento ci riuscii, guardai l’orologio sul comodino: segnava le 23 in punto. Sentii che l’energia stava uscendo dal mio corpo ed io non potevo tentare di fare il minimo movimento.

Mi ritrovai in piedi vicino al mio letto e voi mi direte che non c’è niente di strano in tutto ciò; ebbene no, la stranezza consisteva nel fatto che io ero sì in piedi, ma guardavo me stessa coricata nel letto mentre dormivo. Mi guardai meglio: ero proprio io e non mi piacevo per niente perché mi stavo guardando dal di fuori, come in terza persona. Per di più colei che dormiva con la bocca aperta aveva una strana espressione che non mi apparteneva (almeno così pensavo).

Inoltre la parte che rappresentava il mio corpo (in piedi) non potevo distinguerla, vedevo semplicemente una luce bianca quasi azzurra, fosforescente, molto ma molto intensa. In quel preciso istante pensai: sono morta …sono morta altrimenti non mi potrei vedere dal di fuori; il cuore prese a battermi all’impazzata ed io non volevo morire… Anzi quel corpo disteso che poco prima non mi piaceva lo volevo, volevo riappropriarmi di quel corpo e pensai: voglio rientrare… voglio rientrare come se si trattasse di un involucro protettivo. Mi sentii risucchiare come in un vortice e mi svegliai con gli arti inferiori che tremavano come se avessi ricevuto una forte scossa elettrica.

Guardai l’orologio: le 11,03. Erano dunque passati in tutto 3 minuti ed io ero sveglia, viva e riposata come se avessi dormito 10 ore di fila. Subito mi dissi che era stato un sogno, anche se dentro me sapevo che ero stata protagonista di un qualcosa di diverso. Ne parlai solo con mia madre e per anni volli autoconvincermi che si fosse trattato di un sogno.

Un giorno venne a trovarmi un parente che, essendo medico, si stava specializzando in un noto ospedale dove esiste un centro di ricerca sul cervello, le sue potenzialità e di conseguenza le relative malattie. Fu da lui che sentii parlare per la prima volta di viaggi astrali, così volli confidargli il mio segreto. Giorgio, questo è il suo nome, mi guardò allibito e mi disse: “Ti rendi conto che sei stata protagonista di un evento straordinario? Questi fatti che noi chiamiamo viaggi astrali, cerchiamo di realizzarli con particolari tecniche di rilassamento e stiamo studiandoli da vicino, ma ciò non esclude che ci sono casi in cui avvengono naturalmente. Se ti dovesse nuovamente succedere cerca solo di rientrare nel corpo al più presto, perché è difficile restarne fuori a lungo senza l’aiuto di qualcuno, potrebbe essere fatale”.

Da quel momento, disobbedendo, ho cercato di ripetere, su mio comando, l’evento, ma non è più successo. Forse è meglio così, ma ciò non toglie che questo fatto mi abbia fatto capire che dentro a noi vive un mondo molto più vasto, che non conosciamo, o forse sì… ma ne abbiamo paura. Temiamo la risposta che forse è facilissima: siamo una parte di un puzzle immenso e la nostra anima porta dentro sé una memoria universale. Forse la nostra anima è l’unica cosa che non nasce, non muore ma si evolve continuamente.

di Tiziana Fissore