Il sudore di un uomo | Sudate Carte Racconti I edizione

Gennaio 26, 2003 in Sudate Carte da Redazione

Lutto. Lutto di un vuoto che sarà difficile colmare.

Cammino con la musica nelle orecchie, per la mia affascinante Torino, in questa Domenica dal cielo velato.
E mi meraviglio per le numerose, forse fin troppe, persone che affollano, popolano il centro, in un giorno come gli altri.
Poi guardo meglio le facce delle persone che incontro velocemente, fra un passo e l’altro, precario:
incomincio a realizzare il tutto.

Oggi è un giorno speciale. E’ un giorno da ricordare.

Volti di persone che non sono tipiche del Nord Italia, facce di persone che non sono tipiche del Sud Italia…tanti volti di signori anziani, di signore impellicciate e di bambini e genitori che guardano le vetrine.
Unica situazione che un po’ mi riporta alle solite Domeniche di Torino…sono i giovani, che fra una sigaretta e l’altra parlano del più e del meno, dell’infatuazione.

Cerco di alzare di più lo sguardo e di osservare meglio le persone che incontro e si scontrano con me. Tutto è ovattato, tutto è grigio come il tempo.

Volti tristi dentro, ma che per la gioia dei nipotini sorridono e guardano le vetrine, assorti.
Cerco allora di non pensare, di non pensare a quello che potrebbe essere adesso che tutto sarà diverso o quasi.
La musica non mi aiuta, la sto ascoltando da un po’ e ne sono immune.

Continuo a camminare sotto i portici, come tutti e ogni tanto guardo anch’io le vetrine, assorta.

Mi viene da piangere. Questo cielo che si muove sopra di me ha sempre avuto qualcosa di triste per cui piangere, ma mai come oggi. Come ieri.

Il Duomo era accerchiato, gremito di silenzio e ringraziamenti. Non ho mai visto così tante persone di estrazione sociale diversa, riunite, fra politici e religiosi, pallidi.

Essi perché adesso sono anch’io pallida.
Sono pallida di futuro, sono incerta. E mi chiedo cosa sarà di questa grande città che solo i suoi abitanti conoscono e cosa sarà di tutti quegli italiani di quassù, di laggiù…ma a che serve pensare se qualcuno deciderà per tanti.
A che serve?!

Guardo solo attonita, guardo solo emozionata qualcosa che prima vedevo ma non riuscivo ad abbracciare realmente, che non riuscivo a comprendere.

Il sudore di un uomo, di un grande uomo, che di sicuro ha cambiato l’Italia.

di Irene Riggio