Il Regio commemora le vittime della Thyssen

Dicembre 3, 2008 in Spettacoli da Stefano Mola

Il Centauro - Igor MitorajBanale, ma vero: siamo l’insieme dei nostri ricordi. Come singoli è più facile pensarlo. Come collettività, un po’ meno. La condivisione della memoria, soprattutto in Italia, soprattutto nel novecento, è una faccenda assai complicata e per nulla risolta. A volte la memoria somiglia a una duna nel deserto, che cambia forma col tempo e col vento dei tempi.

I nostri tempi sono poi spazzati da venti veloci. Le notizie si arrampicano su vette incredibili, come se nulla di quanto viene raccontato fosse mai accaduto, o per lo meno, mai con la stessa intensità. Si ha così l’impressione che sia sempre più necessario urlare, per farsi sentire, esagerare toni e volumi. Ma con la stessa nevrotica velocità le notizie dopo poco riposano negli angoli, sotto strati e strati di polvere. Come è possibile che solo qualche secondo prima fossero in cima?

La memoria allora richiede un lavoro continuo di attenzione e manutenzione, sul piano personale e su quello collettivo. Soprattutto quando si tratta di eventi che hanno una radice forte e sofferta e vera. Come la tragedia della ThyssenKrupp, che non è soltanto il dramma della scomparsa e il dolore di chi resta. Tutte le morti sul posto di lavoro sono un pugno in faccia alla nostra presunzione di civiltà, scoperchiano l’apparenza del vivere civile, ci ricordano che ancora molto deve essere fatto, che l’attenzione e l’impegno, sia nella pratica quotidiana che nell’attività legislativa, non devono venir meno.

Per questo accogliamo con particolare riconoscenza l’iniziativa del Teatro Regio, che Lunedì 8 Dicembre, alle ore 21:00 offrirà alla città un concerto straordinario e gratuito, dedicato proprio alle vittime della Thyssen, a un anno dalla tragedia. Per non dimenticare quei drammatici momenti, per non dimenticare i famigliari, per non dimenticare i lavoratori che continuano purtroppo a morire sul posto di lavoro, per non dimenticare le difficoltà di chi ha un lavoro precario o di chi un lavoro non ce l’ha più.

Il concerto sarà diretto dal Maestro Gianandrea Noseda, che ha accettato di condividere l’impegno dei lavoratori del Regio salendo sul podio di Orchestra e Coro per un programma che prevede la Sinfonia da I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi, “Méditation” e “Ballet”, due brani dalla Thaïs, l’opera di Jules Massenet che andrà prossimamente in scena e, in conclusione, il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart.

Lunedì 8 dicembre si potrà entrare in teatro a partire dalle ore 20.15; l’ingresso in sala sarà consentito fino a esaurimento dei posti disponibili.

Nella foto, un dettaglio de Il centauro, di Igor Mitoraj.


Photo courtesy of Montgolfier

di Stefano Mola