Il malato immaginario

Luglio 9, 2004 in Spettacoli da Stefania Martini

Teatro al centroUltima commedia scritta da Moliére, “Il malato immaginario” venne rappresentata per la prima volta a Parigi, nella sala del palais Royal, il 10 febbraio del 1673.

Il 17 febbraio, alla quarta replica, Molière, che interpretava la parte del protagonista Argan, si abbandonò in preda alle convulsioni, sulla famosa poltrona che oggi si conserva alla Comédie Française. Fu calato il sipario: l’ultimo gesto “recitato” da Molière sulla scena era stato la propria morte.

Il teatro e la morte si erano fusi.

La trama della pièce è nota: ipocondriaco sino a rasentare la follia, Argan vive di medici e di medicine, spiando ossessivamente in se stesso i sintomi di tutte le possibili malattie.

Non mi degno di gingillarmi con la minutaglia delle malattie comuni, con sciocchezzuole come i reumatismi, le flussioncelle, le febbricole, i vapori, i mal di testa. Io esigo malattie di qualche portata: belle febbri continue con interessamento cerebrale, belle febbri esantematiche, belle pestilenze, buone idropisie conclamate, buone pleuriti con infiammazioni broncopolmonari: è lì che mi sento appagato, è lì che trionfo.

Su questa base scattano quindi i meccanismi classici della commedia: una moglie avida, una figlia il cui amore è contrastato salvo poi trionfare al momento buono in un immancabile happy end, un gruppo di untuosi ed infidi dottori che si nascondono dietro grandi paroloni in “latinorum”, un fratello savio e una cameriera fedele e astuta come tradizione vuole.

Il tutto a consumarsi secondo le regole verso un lieto fine che come sempre in Molière si colora inevitabilmente di grottesco e amaro, viziato com’è da un certo qual sottile male di vivere.

“Il malato immaginario” è il testamento che Molière lascia morendo; lo lascia con gli intrighi di sempre, naufragato e nascosto nella beffa e nel riso, nel gioco di prestigio tra finzione e realtà, che è l’amara filosofia di tutto il suo teatro.

Il malato immaginario

Venerdì 9 Luglio, ore 21.30.

Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino.

Per informazioni rivolgersi all’indirizzo e-mail: [email protected]

Oppure tel. 011 – 615014.

di Stefania Martini