Il Gabbiano

Gennaio 14, 2002 in Spettacoli da Roberto Canavesi

Come quarta tappa del Progetto Internazionale edizione 2001-2002 lo Stabile di Torino ospita “Il Gabbiano” di Anton Cechov, in scena al Teatro Carignano da stasera fino a domenica 20 con la regia di Eimuntas Nekrosius: atto finale di uno stage diretto dal regista lituano la scorsa estate all’École des Maîtres, quest’edizione del capolavoro cechoviano ha la caratteristica di presentare una compagnia formata da interpreti provenienti da diverse realtà culturali e linguistiche europee, i giovani partecipanti al corso di perfezionamento teatrale che ogni anno mette di fronte i maggiori registi di tutto il mondo ad attori ed attrici delle differenti accademie.

Quattro ore di spettacolo in italiano per uno dei testi simbolo del teatro di fine Ottocento-inizio Novecento, con tutta l’originale poesia destinata ad emergere nelle “invenzioni” registiche e nell’accorata interpretazione di un gruppo impegnato nell’affermazione di un’arte il più possibile universale, libera com’è da ogni vincolo od ostacolo di ogni sorta: il lago evocato da una lunga fila di secchi pieni d’acqua, una padella per luna, un grappolo di acerbe mele verdi per soffitto, sono solo alcune delle “immagini” proiettate sulla scena che tanto successo di pubblico e critica hanno riscosso nelle apparizioni fin qui registrate. “E’ una commedia, ci sono tre parti femminili, sei maschili, quattro atti, un paesaggio con veduta sul lago: molti discorsi sulla letteratura, poca azione, tonnellate d’amore”, così scriveva l’autore nell’ottobre del 1895 al suo editore Suvorin per inquadrare il primo atto della tetralogia che lo avrebbe in futuro reso celebre in tutto il mondo, un Cechov che Nekrosius conosce benissimo avendo già affrontato in altri tre epici allestimenti.

Il Gabbiano

Teatro Carignano

da martedì 15 a domenica 20 gennaio

orario: feriali alle 20.45, festivi alle 15.30

Ingresso: 23,24 euro

Informazioni: 011.517.6246

di Anton Cechov, una coproduzione Centro Servizi e Spettacolo di Udine, Biennale di Venezia e Teatro Metastasio della Toscana, con Pia Lanciotti, Fausto Russo Alesi, Amandio Pinheiro, Laura Nardi, Stephane Oertli, Ana Dinis, Vanessa Compagnucci, Paolo Mazzarelli, Cristian Maria Giammarini, Alessandro Riceci, Christophe Sermet e Hala Ghosn, regia di Eimuntas Nekrosius.

di Roberto Canavesi