Il Clandestino

Gennaio 12, 2003 in Libri da Sandra Origliasso

Mohammed Lamsumi, “Il clandestino”, L’Harmattan Italia

Dei pericoli in cui si può imbattere un immigrato che lascia il suo paese d’origine, molto spesso situato sulle sponde opposte del Mediterraneo, vagamente siamo tutti a conoscenza. Sembra impossibile, infatti, essere clandestini, invisibili per il paese che ti ospita e condurre una vita onesta lontana dalle tentazioni del denaro.

Questa è anche la storia del protagonista di questo libro. Lasciato un padre dispotico e una madre sottomessa decide di venire in Italia dove vive il suo professore di francese. Ma ben presto Mustafà, uomo colto, si rende conto di quanta diffidenza circondi la gente che anche solo occasionalmente incontra. Attraverso un flusso di pensieri che dal tempo presente arretrano verso il passato, il giovane marocchino di Casablanca comprende le contraddizioni che possiede l’Islam, solo paragonandolo allo squallido consumismo che infetta la società occidentale.

Un ossessione quella del denaro, che accomuna le due principali figure femminili del libro: Fatima diventa schiava inconsapevole dell’istinto altrui e Carla che del potere ne fa un raffinato piacere. Due punti di vista questi, che l’autore cerca di conciliare tramite citazioni, tratte principalmente da testi religiosi, per dimostrare che la verità è sempre una via di mezzo fra due estremismi. Frequente è anche l’utilizzo di testi poetici, che sembrano spezzare la prosa, ma in realtà espandono la narrazione conferendole significati più profondi.

di Sandra Origliasso