Idomeneo

Gennaio 19, 2010 in Spettacoli da Stefano Mola

LivermoreSono iniziati gli anni 10, e il sipario del Teatro Regio si apre sulle note di Wolfgang Amedeus Mozart: Idomeneo (prima esecuzione venerdì 22 gennaio alle 20:00). Commissionata a Mozart dal principe elettore della Baviera Carl Theodor nel 1780, è un’opera seria affrontata seriamente, tanto seriamente da arrivare ai primi scardinamenti del genere (per esempio spesso i recitativi sono accompagnati, contribuendo a una migliore definizione psicologica dei personaggi). Mozart arrivò al prodotto finale dopo una lunga lotta col libretto: ma di questo e della fortuna dell’opera molto bene dice Stefano Valanzuolo in Sistema Musica.

Di che si parla? Be’, tutto parte da padre Omero. Siamo a Creta. Campi di prigionia di Troiani. Abbiamo due innamorati che stanno dalle parti opposte del filo spinato: Ilia (troiana prigioniera) e Idamante (cretese). Sull’onda del sentimento, e convinto che il padre e re Idomeneo sia scomparso in mare, Idamante libera i prigionieri (contro il parere di Elettra, terza incomoda). Ma il sovrano si è salvato in extremis giocandosi il bonus: ha promesso a Nettuno il sacrificio della prima persona che incontrerà sulla spiaggia. Poiché si sa che il destino è cinico e baro, il fortunato è ovviamente Idamante. Disperazione paterna, tentativo di sotterfugio: far partire per Argo Idamante insieme ad Elettra. Nettuno non si fa gabbare e spedisce un mostro infuriato. Per fortuna c’è un oracolo ad indicare una soluzione: abdicare, lasciando ad Idamante il regno e le nozze con Ilia. Happy end.

Eva MeiMolti sono i motivi di interesse. Prima di tutto (almeno per noi) la regia di Davide Livermore, di cui siamo fan assoluti (due titoli tanto per rinfrescare la memoria: Il ratto del serraglio e Armida). Apprezziamo la sua capacità di realizzare qualcosa di originale non fine a sé stesso, sempre molto aderente a un’idea che ci restituisce lo spirito dello spettacolo. Citiamo dall’ intervista rilasciata a Susanna Franchi: Per me il punto centrale è capire dove sta dio e dove stanno i mostri. Il grande interrogativo è capire chi li genera e l’unica risposta è l’uomo. Quindi il racconto, il gioco, consiste nel far vedere chi è dio e chi genera i mostri. Attendiamo con impazienza.

Il cast (ma questa non è una novità) è d’altissimo livello. Nel ruolo eponimo, il debutto a Torino del tenore statunitense Matthew Polenzani, che sarà anche Alfredo nella Traviata con Natalie Dessay nella tournée del Regio a Tokyo. Un’altra prima presenza nei panni di Idamante: il mezzosoprano romeno Ruxandra Donose. Il soprano francese Annick Massis sarà Ilia, mentre Elettra avrà la voce di Eva Mei, uno dei soprani italiani più celebri e amati. Il consigliere Arbace sarà Alessandro Liberatore, mentre nel corso delle otto recite, dal 22 al 31 gennaio, nei ruoli dei protagonisti si alterneranno José Ferrero (Idomeneo), Lucia Cirillo (Idamante), Yolanda Auyanet (Ilia) e Patrizia Bicciré (Elettra). Le scene dello spettacolo sono di Santi Centineo, i costumi di Giusi Giustino e le luci di Andrea Anfossi. Sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio ci sarà il Maestro Tomáš Netopil, direttore musicale del Teatro Nazionale di Praga. Il Maestro del coro è Roberto Gabbiani.

Otto le recite, fino al 31 Gennaio. La prima esecuzione di venerdì 22 sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3.

di Stefano Mola