I nuovi poveri: un libro per capire

Ottobre 17, 2002 in Attualità da Sandra Origliasso

Può capitare che la mano invisibile della povertà arrivi a sfiorare i lembi dei vestiti di coloro che ne sono colpiti. La reazione a simili catastrofi quotidiane, si manifesta in diverse forme che vanno dal vagabondaggio alle immagini di sgomento, che in questi giorni i Tg nazionali ci restituiscono sul caso Fiat. Il graduale impoverimento non osa circolare per le strade, ma ama nascondersi fra le pareti famigliari svuotando le persone di vivacità verso gli altri. Ancora peggio sembra procedere il rapporto tra i sessi, se si tiene conto del graduale aumento dei divorzi negli ultimi tempi. Sono situazioni, che si ripercuotono sulle finanze del nucleo famigliare, e se poi a questo si aggiunge un mercato del lavoro non disposto a regolarizzare i propri dipendenti, nasce la tragedia.

Avvalendosi del contributo d’esperti del settore, l’Acli di Torino presenterà sabato alla Biblioteca Falchera, a partire dalle ore 9, il volume “Scoprirsi “senza”. Torino: sguardi sulla povertà in una provincia di benessere” (Edizioni Gruppo Abele), risultato di una ricerca compiuta sul territorio della città e provincia. Il nucleo principale è costituito da una serie di interviste, tra cui spiccano i contributi di Don Gallo, interessato ai problemi di san Salvario e Luciano Gallino. Particolarmente interessante appare anche l’affermazione di Iolo Ghibaudi del Gruppo Abele: ” Il dato da tenere presente è che nonostante tutto le persone sono sempre più sole, non trovano spazi e occasioni d’ascolto neppure all’interno della famiglia”. Una freccia, per quanto riguarda il destino di Torino la lancia, invece, chiudendo il cerchio, Giovani Zanetti con una domanda: “Torino è una città capace di “chiamare” nuove imprese?”

di Sandra Origliasso