I bianconeri campioni anche nelle librerie

Giugno 5, 2003 in Libri da Giovanni Rolle

Nonostante l’epilogo amaro di Champions League, che ha visto i bianconeri della Juventus sconfitti a rigori dai rossoneri del Milan nella finalissima disputata all’Old Trafford di Manchester, la stagione 2002-2003 rimarrà comunque indimenticabile per i circa quattordici milioni di “seguaci” della Vecchia Signora. Nella stagione appena conclusa, i ragazzi di Lippi, oltre ad essersi cuciti sul petto il ventisettesimo scudetto, hanno scritto una pagina memorabile anche in ambito europeo, centrando comunque l’obiettivo di una finale tutta italiana, un evento mai verificatosi in precedenza nella storia della massima competizione continentale. Negli occhi dei tifosi bianconeri sono ancora impresse le immagini indimenticabili della grande notte di Juve-Real Madrid, dove i bianconeri si sono qualificati per la finale grazie ad una splendida vittoria con il grande Real. La lezione di calcio e grinta impartita dai ragazzi in maglia bianconera alle stelle dei bianchi di Spagna ha letteralmente mandato in delirio le legioni di tifosi Juventini. Pochi giorni dopo l’impresa contro Zidane e compagni, due massimi artefici dei recenti successi bianconeri, l’allenatore Marcello Lippi ed il direttore generale Luciano Moggi, sono stati sottoposti ad un autentico bagno di folla in occasione della presentazione del libro “Razza Juve”, che è stato uno degli eventi di maggior richiamo nel corso della recente “Fiera internazionale del libro” di Torino, con il quale la squadra più amata d’Italia ha conquistato un’importante vittoria anche in ambito letterario.

Scritto dai giornalisti Federica Cappelletti, Mario D’Ascoli e Giuseppe Tassi, e pubblicato dall’editore “Libri Scheiwiller”, “Razza Juve” rappresenta un breve saggio sul modo di essere juventini, un’identità contrassegnata soprattutto da due parole: “stile” e “vittorie”. Attraverso i profili di “quindici uomini che hanno fatto la storia bianconera”, come si legge nel sottotitolo del volume, è raccontata la leggenda della società più vittoriosa del calcio italiano, una saga che si è svolta quasi per intero sotto l’egida di un’unica famiglia: gli Agnelli. Nell’anno della scomparsa del senatore Giovanni Agnelli, non può mancare un ricordo dell’Avvocato, esteta del pallone e primo tifoso juventino (e alle sue celebri ed indimenticabili massime sui campioni che hanno vestito la casacca bianconera), al quale è dedicato il paragrafo intitolato “L’addio del patriarca”, che costituisce una sorta di introduzione al libro firmata da Giuseppe Tassi. La prefazione al libro, ad opera di Giancarlo Mazzuca, è invece dedicata ad Umberto Agnelli, l’uomo che ha raccolto dal fratello la pesante eredità alla guida dell’azienda automobilistica torinese, oltre che del sodalizio bianconero.

Le quasi duecento pagine che costituiscono il volume, arricchito dalle foto dei protagonisti, è diviso in due sezioni, la prima riservata alla Juve di ieri, la seconda al presente. Tra i personaggi descritti nel libro non ci sono soltanto i calciatori: da coltre cento anni, infatti, dietro ai successi della squadra bianconera si cela la professionalità di dirigenti collaudati, come Giampiero Boniperti, fuoriclasse prima sul campo e poi dietro la scrivania, fino al triunvirato Bottega-Giraudo-Moggi, i profeti di una Juve capace di raggiungere grandi traguardi non soltanto sportivi, come il bilancio in attivo e la quotazione in borsa. Ideale traghettatore tra passato e presente, è l’avvocato Vittorio Chiusano, attualmente presidente della società bianconera.

Nella parte riguardante i campioni che hanno contribuito a rendere grande la storia bianconera, sono narrate le gesta di Omar Sivori e Michel Platini, i fuoriclasse che più hanno infiammato la fantasia dei tifosi, oltre che dello stesso Avvocato; di Giovanni Trapattoni, l’allenatore dei primi trionfi europei; e degli eroi di Spagna Dino Zoff, Paolo Rossi ed Antonio Cabrini. La Juve del presente è invece rappresentata da Marcello Lippi (il nuovo condottiero), Ciro Ferrara (il fedelissimo), Gianluigi Buffon (il giovane) ed Alessandro Del Piero (la bandiera). Tutti “bianconeri doc, uomini con il dna juventino”. In altre parole, uomini di pura “Razza Juve”.

di Giovanni Rolle