Hockey su prato: A1

Febbraio 27, 2001 in Sport da Redazione

BODINO-FERRINI 3-2

Con il terreno di Corso Tazzoli ancora non disponibile (quattro mesi di ritardo rispetto alla data fissata dal Comune per la consegna), il Bodino ha colto sul terreno dei “cugini” del Cus il primo successo stagionale.

Il recupero della sesta giornata di serie A1, infatti, ha visto gli orange di Serra prevalere 3-2 contro il Ferrini Cagliari. Si è trattato del match che, di fatto, ha riaperto la stagione su prato: dal prossimo week-end tornano in campo anche le altre squadre di A1, la A2 maschile (con il Cus Torino Omicron in testa) e inizia anche la A femminile.

L’affermazione casalinga del Bodino contro la squadra sarda è arrivata al termine di un match brillante, che ha visto i torinesi finalmente efficaci anche in zona-gol. Il rientro del nazionale Chiricosta (dopo mesi di stop a causa di una frattura alla clavicola) ha sicuramente dato il suo contributo, ma tutta la squadra è apparsa tonica e motivata. Gli orange sono sempre passati in vantaggio per primi: ha aperto le marcature Roberto Garbarino, abile a finalizzare una rapida manovra offensiva. Quindi è arrivato il pareggio su corto dei cagliaritani. Sempre su corto il nuovo vantaggio torinese firmato dal polacco Loukaszewsky e il nuovo pareggio sardo.

Il gol-partita è arrivato a 5’ dalla fine, con una pregevole girata in area di Stefano Serra, a coronamento di un efficace forcing finale. Tre punti d’oro per il Bodino, che finalmente lascia l’ultimo posto al Naxos Catania (5 punti contro 3) e si porta nella scia di Ferrini e Bologna (appaiate a quota 7). E dal prossimo turno, a Roma, gli orange potranno contare sul nuovo polacco, Pawel Jahubih, 25enne centrocampista offensivo (nazionale a Sydney), che non è stato del match contro il Ferrini per un attacco influenzale.

ELEZIONI FIH

L’Ing. Roberto Polloni (vice presidente del Cus Torino) è stato eletto presidente del Comitato Regionale della FIH Piemonte. Il consiglio sarà formato da Berrino, Cocco, Dosio, Gonella, Versaci, il tecnico Josi e l’atleta Ughetto.

di Luigi Schiffo