Grumi a perdere

Aprile 13, 2005 in il Traspiratore da Simona Margarino

Ovvero, biografia di un vincente

Eugenio, 39 anni, sette fratelli in casa, una voce da gita in crociera e due bolle di fantasia nei lobi del cervello.

Viveva in una bella isola, Eugenio, una di quelle città di sole in cui i binari vanno sempre avanti e i limoni grondano dai tetti come grappoli, tanto grossi da rotolare giù negli inceneritori da grande Comunità. Gli eccessi vanno in malora, si sa, è scritto nel codicillo di una legge sugli sprechi, una Direttiva sparata dritta verso il cuore di un pozzo. Insieme a qualche avanzo d’uomo.

– Che ci fanno gli agrumi a marcire laggiù, madre?

– L’ha deciso l’Europa.

– Quella messa incinta dal Santo Padre Zeus?

– No, questa qui non si fa fregare, figliolo, ci entri solo se offri abbastanza. Il suo vero nome è Politica.

Ci pensò su alla cosa, il bravo cittadino, e partorì pure lui, in stato di grazia. Un demonio d’idea, ecco. Da allora nella sua meravigliosa terra tutti i mandarini, aranci, pompelmi, mapi esuberanti vengono essiccati al calore di mezzogiorno e finiscono col rallegrare le tavole dei bambini dalla pancia gonfia. Almeno adesso, davanti al piatto vuoto di Natale, avranno un bell’alberello carico di palline gialle.

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l’ultima mente europea

Il Traspiratore – Numero 53

di S. Margarino