Grazie Carlos

Giugno 17, 2002 in Spettacoli da Redazione

31162(1)Finalmente è arrivato! Dopo essere partito il 16 maggio da Copenaghen ed aver interessato molti Paesi europei (Olanda, Francia, Germania, Svizzera, Ungheria, Austria, UK, Irlanda, Portogallo), il nuovo tour estivo 2002, “All is one”, di Carlos Santana è arrivato anche da noi.

Sabato scorso, 15 giugno, è stata la volta di Torino (Palastampa) e domenica Imola (al mitico Heineken Jammin’ Festival); ultime tappe prima del trasferimento del gruppo oltreoceano per il tour Americano (18 tappe contro le 20 europee).

Torino sembrava freddina nei confronti di questo evento, almeno a giudicare dal numero di biglietti ancora disponibili a poche ore dal concerto, ed invece è successo esattamente il contrario: Palastampa gremito da una moltitudine di gente, sprezzante del caldo torrido di questi giorni!

Tutte piene le gradinate, tutta piena l’ampia e rovente sala, tutti ordinatamente in attesa del grande chitarrista messicano.

Il concerto parte con qualche minuto di anticipo rispetto alle 21,30 (evento veramente inusuale per le grandi star!) ed inizia subito con la stupenda “Day of Celebration” che, con quei suoni ritmati e coinvolgenti, entusiasma tutto il pubblico.

Tra vecchi successi e canzoni dell’ultimo album, “Supernatural”, un’orgia di emozioni travolge tutti i presenti, così che neanche il più pigro tra il pubblico non può trattenersi dal muoversi.

E’ irresistibile Lui, sono irresistibili tutti quella della band! I virtuosismi del principe del rock latino lasciano tutti a bocca aperta (anche coloro che l’avevano già incontrato), né sono da meno (anzi!) i suoni energici dei percussionisti!

Già i percussionisti… Sul palco, poco scenografico, molto essenziale, troneggiano, oltre alle tante chitarre, proprio batteria, percussioni, congas, tutti suonati, durante il concerto, con forza, vitalità e soprattutto con passione e professionalità ed anche in modo molto spettacolare (cosa ne dite di congas “musicati” con i gomiti?!?!!).

Possiamo dirlo: non si è risparmiato nessuno, da Carlos, sempre in prima linea, a tutti i componenti della band, specialmente durante gli eccitanti momenti di assolo delle singole percussioni e del basso.

In tutto quasi tre ore di musica ininterrotta con l’apocalisse scoppiata con “Maria, Maria”, “Smooth”, e poi ancora con “Black magic woman”, “Oye como va” e molte altre, durante le quali, il “re-born” (“rinato”, secondo alcuni, ma io direi “never dead”, cioè “mai morto”), regalava plettri, preziosissimi per quei pochi fortunati che erano in prima fila!

Unico personale “rammarico”, se di rammarico si può parlare, è di non aver sentito direttamente due capolavori; uno è l’intramontabile “Europa”, l’altro è “Corazon Espinado”, uno dei tanti successi di “Supernatural”, cantato e suonato con i Manà. Ma è anche vero che “l’appetito vien mangiando”, quindi, anche se avesse suonato quelle musiche, ce ne sarebbero state altre da voler ascoltare, e così via!

Grazie Carlos, e soprattutto grazie Torino, che si scopre, di evento in evento (grazie ad organizzatori abili e ad un pubblico caldo ed appassionato), sempre più al centro di importanti momenti di cultura, quella cultura che non ha limiti geografici, né religioni, né colori di pelle, ma che unisce tutti, così come più volte ha ricordato il “profeta”, cui auguriamo di poter ripetere i successi del passato (8 Grammy Award, l’Oscar della musica pop) col nuovo album in preparazione (“Shaman”, sciamano, secondo indiscrezioni). E qualcuno ancora insiste a chiamarlo “re-born”?!?!?!!!!!!!!!

di Beppe Fiore